Dopo un’estate caldissima in cui i rumors davano addirittura 18-20 squadre interessate ad una Serie C umbra FIGC-LND, senza che si sia concluso nulla, si arriva a settembre con solo quattro squadre interessate. Nonostante questa realtà dei fatti non faccia intravedere nulla di buono per il prossimo futuro, il CR Umbria costringe il CLT a rinunciare al massimo campionato del Lazio ad una settimana dal via, con i calendari fatti e preparazione iniziata a ferragosto.
Un CLT che da oltre un mese si allena duramente per affrontare uno dei campionati regionali più impegnativi e più blasonati d’Italia e che vede calpestati i propri sogni senza avere neanche la certezza che potrà disputare il campionato umbro, che di fatto non esiste.
In un mondo in cui tutti urlano ed alzano la voce, anche e soprattutto quando non hanno ragione, fa un rumore assordante la dichiarazione del presidente del Circolo dell’Acciai Speciali Terni, il dott. Giovanni Scordo: “Siamo sereni nel rispettare una decisione che di certo non è quella che ci aspettavamo. La Polisportiva Circolo Lavoratori Terni e la sezione sportiva del Futsal Femminile, rispetteranno le regole come sempre, augurandosi che il Campionato che si va a formare in Umbria dia lustro al movimento rosa del Calcio a 5 Umbro nella stessa misura in cui la Polisportiva CLT, in questi anni, lo ha dato alla sua regione, seppur costretto ad appoggiarsi ad altri comitati. Comitati che, tra l’atro, ringraziamo per l’ospitalità e per averci messo a disposizione dei campionati di assoluto livello che hanno contribuito alla crescita del nostro gruppo sportivo”.
Sabato la serie C del Lazio prenderà il via, il CLT non andrà a Cerveteri per l’esordio contro la Coppa D’Oro, come da calendario, ma resterà a Terni, aspettando che il CR Umbria tiri fuori dal cilindro quello che per molti anni non è riuscito a fare: un campionato di serie C di calcio a 5 femminile. Ma non basta; dovrà dare vita ad una campionato vero, serio, non ad una farsa con 4 squadre; e questo a Perugia lo sanno e tutta Italia ora li guarda. Tutto il resto sarebbero solo risate amare.
O dalla delusione di mister Ugolini che ha portato le sue ragazze fino all'"isola che non c'è": "(...) sarà molto più difficile spiegare che forse si le favole non esistono, perché è difficile sapere che in questa avventura senza lieto fine, le ho convinte io, trascinate, sgridate, motivate dicendogli che avremmo fatto una cosa diversa dal solito".
Che non sia un fuoco di paglia, che non sia una “prova”, che non sia un’improvvisazione.
Non lo merita il CLT e non lo merita nessuna società che paga l’iscrizione e neanche il futsal che porta i loghi LND e FIGC; loghi prestigiosi ma anche legati ai nomi di Belloli e Tavecchio tristemente famosi per certe dichiarazioni illuminate … ma meglio non divagare.
Di una cosa sono certa: se questo campionato partirà ci sarà bisogno della collaborazione di tutti affinché abbia successo. Passione, deformazione professionale ed un pizzico di casualità, ha portato me ed Eva Giacchè (pagina facebook Uispinrosa) a confrontarci e a decidere di metterci eventualmente a disposizione delle società per fare da cassa di risonanza ad un movimento che forse quest’anno muoverà i primi passi in Umbria.
Per anni nella nostra regione la UISP ed il CSI hanno fatto e stanno facendo un ottimo lavoro a servizio del calcio a 5 femminile, dando la possibilità alle appassionate di futsal di giocare in campionati amatoriali che contano decine di squadre, gironi e rappresentative e che di amatoriale, a volte, hanno solo la parola. Quest’anno l’”amatoriale” in Umbria sarà proprio il campionato federale (se si farà), ma è il prezzo da pagare per iniziare a camminare lungo una strada strutturata, che dopo il regionale (serie C ed in qualche regione serie D), ha la Serie A e dal 2015 anche la nazionale femminile.
di Letizia Costanzi