il Cretto di Burri

Da Roripalazzo

“Il terremoto, cieca forza di una maligna natura, è doppio disastro, fisico ed umano. Spazza via in pochi secondi secoli di storia, cultura, civiltà. Là dove erano focolari, rifugi per soste di riposo, coauguli di tenerezze, trame d’amore, dolore, eventi di vita e morte, accumuli di memorie, di colpo si fa il deserto, terreno nudo e vago…” Vincenzo Consolo

A Gibellina le macerie sono state coperte, come nascoste sotto un lenzuolo, dal Cretto di Alberto Burri…io la trovo un’opera molto bella e poetica: le macerie della città seppellite, fissate nel tempo, su cui si fonda un’opera d’arte che mantiene l’impianto urbanistico originale con le strade segnate…se non fosse per l’incuria che ho trovato…il “lenzuolo” oggi non ha più niente bianco…ma tutte le sfumature dal grigio al nero…