Danilo Restivo probabilmente è un serial killer
Prendo spunto da una notizia che occupa le cronache da tempo e che in questi giorni sta prendendo una nuova piega investigativa, per spiegare che cosa si intenda per crime linking. Con questo termine si intende il processo per cui ci si interroga se un certo delitto faccia parte di una serie, cioè se crimini commessi in luoghi ed in momenti diversi siano attribuibili allo stesso autore (Zappalà e Bosco, 2008; Picozzi e Zappalà, 2002). L’attività di crime linking (come tutte le altre attività nell’ambito della criminologia), per essere considerata scientifica, e non meramente persuasiva, dev’essere condotta attraverso metodi chiari e tecniche statistiche. Nel caso il delitto sia parte di una serie, si procederà all’elaborazione di un profilo geografico, si valuteranno eventuali mutazioni nel modus operandi ed, eventualmente, si produrranno nuove considerazioni sul profilo dell’aggressore sconosciuto. Anche la firma (signature) del seriale è importantissima per poter effettuare un crime linking (Zappalà e Bosco, 2008; Picozzi e Zappalà, 2002). Il crime linking dev’essere accuratissimo per accertare se una serie di delitti o di stupri può essere collegata ed attribuita allo stesso autore/i…non sono sufficienti delle semplici analogie tra i vari crimini, anche se numerose…se l’autore è lo stesso è importantissimo che venga fermato, ma se non lo è??? Qualcun altro continuerà ad uccidere… GLOSSARIOItalia, Francia, Spagna e Gran Bretagna: la scia di sangue fatta di mutilazioni e ciocche di capelli, potrebbe avere un’unica firma, quella di Danilo Restivo, l’uomo accusato di aver ucciso la piccola Elisa Claps e oggi in carcere in Inghliterra. La notizia è riportata dall’agenzia Agl. Restivo dovrà affrontare il processo per l’omicidio di Heather Burnett, la sua vicina di casa. Sì, perché Danilo più di dieci anni fa si è trasferito in Gran Bretagna. La mappa degli omicidi, che attraversa tutta l’Europa, è stata tracciata dagli avvocati di Omar Benguit, l’uomo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Jong Ok-Shin, 26 anni, per tutti Oki [...] Tra questi omicidi in Italia, Inghilterra, Spagna e Francia ci sono “troppi collegamenti, troppe coincidenze e troppe similitudini” (fonte: psicogiuridico.it).
Profilo geografico La predizione dell’area di residenza di un autore sconosciuto di una serie di reati che rispondono allo stesso articolo del codice penale Modus operandi Il comportamento emesso, che il criminale ritiene funzionale all’esecuzione del crimine, non considerando gli aspetti motivazionali, psicologici e psicopatologici che hanno spinto l’aggressore a compiere il crimine, ma soltanto osservando gli elementi presenti sulla scena del crimine che possono fornire agli investigatori elementi su conoscenze e abilità dell’aggressore Signature La firma di un aggressore è quel comportamento senza apparentemente un movente, non funzionale all’esecuzione del crimine e che ricorre in tutti i delitti compiuti dall’aggressore seriale. Distinguiamo, a questo proposito una: - firma comportamentale (behavioural signature): è un pattern comportamentale che non sembra funzionale all’esecuzione dell’aggressione. In tale firma deve ritrovarsi l’originalità, cioè l’esclusiva apparenenza ad un aggressore. Il pattern comportamentale deve essere ricorrente, ma sinificativamente raro. - firma motivazionale: è il nucleo tematico dell’aggressione, indipendentemente dal pattern comportamentale. Si tratta di una particolare motivazione, per quell’agressore, che sta dietro il delitto commesso. E’ il “filo rosso” conduttore, che potrebbe dirci perchè l’assassino ha agito in quelle circostanze e con quelle determinate vittime, piuttosto che con altre. BIBLIOGRAFIA - Zappalà A., Bosco D. (2008) Stupratori. Profili psicologici e investigazione. Torino. Centro Scientifico Editore - Picozzi M., Zappalà M. (2002) Criminal profiling. Dalll’analisi della scena del delitto, al profilo psicologico del criminale. Milano: McGraw-Hill