Il crocifisso, halloween e i baci perugina

Creato il 21 novembre 2009 da Francesco74
Io il Crocifisso in aula non lo ricordo. Non ricordo se ce ne fosse uno diverso per ogni classe o se fosse in qualche maniera "standard". Non so se il Ministero della Pubblica Istruzione avesse un fornitore unico di crocefissi o se ci fosse un bando con ribasso del tot per cento. Credo ci fosse un crocifisso per ogni aula che ho frequentato. Doveva esserci. Dovevano esserci una lavagna, i banchi, una o due sedie dietro ogni banco, una cartina geografica. Dovevano esserci i gessetti da lanciare, il cesto in cui fare canestro, il registro delle presenze, il cassetto della scrivania in cui la professoressa di latino teneva i bigliettini per sorteggiare chi doveva essere interrogato. Tutto faceva parte di un paesaggio materiale che oggi diventa coreografia standardizzata della memoria immemore, come le finestre anticorodal e le tapparelle che non ce la facevano più. Con una sentenza, la Corte Europea obbliga l'Italia a togliere il Crocifisso dalle scuole pubbliche. Perché questo dovrebbe minacciare o offendere il mio essere cristiano? Le chiese, le statue dei santi, la Madonna, San Michele number one, il Crocifisso, la chierica di San Francesco: al solo evocarle, queste figure mi appaiono nitide. Non ho bisogno che si materializzino anche in un'aula scolastica, in un tribunale o in un ufficio pubblico. La loro materiale presenza in quei luoghi non mi dà maggiore forza o più serenità, né impedisce che in ciascuno di quei posti avvengano cose "che non stanno nella grazia di Dio". S'invoca l'identità contro una sentenza. E che cos'è l'identità per farsi minacciare così facilmente? Per sentirsi offesa niente meno che da una singola sottrazione di fronte al mare magnum delle 1000 chiese, dei mille campanili, di fedi, fedine, collane e collanine, di croci rosse, blu, verdi e tatuate? Siamo ciò che siamo stati, ciò che siamo, ciò che stiamo diventando e che vorremmo diventare. E in ciò che diventeremo non c'è alcun simbolo che mi offende, nemmeno l'adesivo della Juventus sul ripostiglio della bidella. Alcuni amici mettono in relazione la sentenza della Corte Europea con il dilagare (che poi così dilagante non è) di Halloween. E che c'entra? Qual è l'ingiustizia? Vogliamo impedire che i bambini ci chiedano "dolcetto o scherzetto"? Avviamo una petizione per fermare la Perugina che monopolizza San Valentino? Boicottiamo San Giovanni Rotondo perché mercifica Padre Pio? Dov'è la purezza delle tradizioni e dei riti cattolici? Io ho partecipato a diverse processioni. Se potessi non me ne perderei una. Vi partecipo in modo differente rispetto a chi mi sta accanto e chi mi sta accanto dà un significato diverso alla sua partecipazione rispetto a chi a sua volta gli è vicino. Dov'è il problema, dove lo scandalo? Stiamo cambiando, e allora? Magari cambiando ci riapproprieremo della capacità di scandalizzarci di fronte ai millanta morti di fame di millanta paesi, compreso il nostro. Magari torneremo a sentirci male per la violenza che fa da dessert ai nostri telegiornali mentre Bruno Vespa, Bruno Vespa, prepara la vendita del suo ultimo capolavoro come la Perugina prepara San Valentino. Ci fosse Zeus li avrebbe già fulminati, Bruno Vespa, la Perugina e Moccia, quello che ha fatto impennare le vendite di lucchetti.

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