La fiducia tra i partiti e la politica e i cittadini italiani è in crisi già da tempo: secondo i sondaggi la quantità di persone che esprime molta o abbastanza fiducia verso i partiti è inferiore al 5%.
La fiducia verso il parlamento è al 9%: quindi nove italiani su dieci non hanno fiducia verso il parlamento.
Il crescente dissenso da adito al partito dell’astensionismo, che secondo i sondaggi è superiore al 30%, da adito al crescente successo di partiti e movimenti definiti antipolitici, demagogici o altro ancora. La fiducia nella “democrazia rappresentativa”, come spesso viene definita da tanti media o dai politici stessi, è ai minimi storici. Questo crollo è “giustificato” da tante cause: innanzitutto l’influenza dei media e della televisione in particolare sulla politica, il crescente dissenso e sfiducia dei cittadini italiani causati dagli “scandali” della corruzione di cui sono protagonisti tanti politici da diversi anni, il malcontento generale causato dalla crisi economica e tanto altro ancora.
Inoltre c’è il fenomeno della “personalizzazione”, presente nella politica già da diversi anni e di cui Berlusconi è uno dei maggiori esponenti: il “cavaliere” infatti ha trasformato tante consultazioni elettorali in veri e propri referendum pro o contro di lui.
Il paese esprime un immediato bisogno di “democrazia diretta”, di più partecipazione dei cittadini alla “cosa pubblica”.
Nei prossimi mesi con l’eventuale “varo” della nuova legge elettorale e le prossime elezioni politiche è “in ballo” il futuro della democrazia rappresentativa oltre che della politica italiana così come la conosciamo.