Il crowdfunding. Un aiuto dal web per realizzare progetti e sogni

Da Fernanda Cosentino

Il crowdfunding è un processo collaborativo, che permette a persone e organizzazioni di raccogliere fondi su internet, per avviare un progetto quale produrre un cd, intraprendere un’attività lavorativa, o iniziative personali (viaggi di nozze, acquisto di cellulari, ecc.), culturali (realizzare film, cortometraggi, spettacoli teatrali, ecc.) o di beneficenza.

Alcune delle piattaforme che in Italia permettono di realizzare ciò, sono “Produzioni dal Basso”, “Eppela” e “Kapipal”. Quest’ultima è stata fondata nel 2009 dall’italiano Alberto Falossi, il quale ha anche scritto il “Manifesto Kapipalista”, che contiene i principi fondamentali del crowd funding:

  1. I tuoi amici sono il tuo capitale. Gli amici e i contatti del tuo social network possono aiutarti a raccogliere un capitale.
  2. I tuoi amici realizzano i tuoi sogni. Ogni tuo contatto può dare un contributo, anche piccolo. Insieme, gli amici ti aiuteranno a realizzare i tuoi piccoli e grandi desideri, progetti, sogni.
  3. Il tuo capitale dipende dal numero di amici. Tanti contributi possono costruire un grande capitale. Più contatti hai, più probabilità ci sono di raggiungere la cifra di cui hai bisogno.
  4. Il tuo capitale dipende della fiducia. I contributi non arrivano automaticamente. Anche se contatti molte persone, dovrai prima guadagnare la loro fiducia, specialmente se non le conosci personalmente.
  5. Il tuo capitale aumenta col passaparola. I tuoi amici possono aiutarti inviando un contributo in denaro, ma anche passando parola. Questo farà crescere il tuo social network e aumenterà le probabilità di raggiungere il tuo obiettivo.


Le piattaforme funzionano così: ci si registra e si lancia il proprio progetto, indicando la cifra necessaria per realizzarlo, e il termine entro cui possono essere fatte le donazioni. Se entro tale data si raggiunge o si supera la cifra prevista, si può avviare il progetto; in caso contrario nessuno deve donare niente e il progetto decade. Fanno eccezione le iniziate di beneficienza e culturali, per le quali è specificato fin dall’inizio che qualunque cifra sarà raccolta, essa sarà devoluta per il progetto. Solitamente le piattaforme che ospitano le iniziative di crowdfunding, trattengono il 5% della cifra devoluta.
Le formule più utilizzate per realizzare iniziative con il crowdfunding, sono il reward-based e l’equity-based. Il primo consiste nell’offrire un regalo a chi dona qualcosa per il progetto: ad esempio se uno scrittore raccoglie fondi per pubblicare un libro, ne donerà poi una copia a chi ha sostenuto la sua iniziativa. La seconda permette a chi dona di diventare un azionista, poiché partecipa all’impresa, condividendo profitti e rischi. Non in tutti i paesi, però, è ammessa tale formula. In America è stata approvata, infatti, una legge di riforma, la Job Act, che permette alle imprese di utilizzare il crowdfunding per raccogliere fondi fino a un milione per finanziarsi: in tal caso quindi il crowdfunding sarà utilizzato per finanziare l’avviamento di nuove imprese (start-up). In Europa, invece, non è realizzabile al momento la formula equity-based, viste le attuali norme che regolano gli investimenti. In Italia la piattaforma "Starteed" permette per la prima volta di avere un ritorno economico a chi partecipa all’avvio al finanziamento di nuove idee imprenditoriali, senza avere una partecipazione societaria.
Se avete, dunque, un buon progetto, ma pochi fondi per realizzarlo, potete provare anche voi a ricorrere al crowdfunding. Ricordate, però, di non tradire la fiducia dei vostri sostenitori, poiché, nel caso dell’equity crowdfunding, trattandosi dell’avvio di un’impresa, si applicano le stesse garanzie per la tutela dei soci delle imprese.