La padrona della casa di giorno esercitava l'arte impiegatizia… ma una volta a casa….
già a casa… praticava in gran segreto un’altra arte… la magia!!!
Un giorno mentre tutti dormivano Tommy si svegliò nel cuore della notte, e avendo qualche sospetto si alzò e senza far rumore andò a guardare da una fessura cosa faceva la sua padrona…
Sbigottito rimase affascinato da quello che vide…
Anche la notte seguente fece finta di dormire, per poi alzarsi e stare a guardare gli esperimenti magici.
Così ogni notte prese a scrutare da quella fessura, perché gli piaceva proprio l'arte della magia.
Ed un giorno decise di provare (voleva un amico per giocare) così prese un ciocco di legno e… “sim sala bim” lo trasformò in un nerissimo morbidoso coniglietto.
Ma passarono i giorni e Pimpy essendo così piccolino non poteva giocherellare con Tommy… così decise nuovamente di utilizzare quegli insegnamenti magici…
Questa volta provò con due bastoncini che buttò nel torrente vicino casa e… pronunciò le paroline magiche… “sim sala bim”…
Improvvisamente si alzarono in volo due splendidi pappagallini uno verde e l’altro grigio-azzurro, che spaventati dall’abbaiare di Tommy, cercarono di nascondersi tra le canne del greto…
Inutile… la paura non cessava… allora si rifugiarono in casa… svolazzando intorno alla padrona quasi per cercare protezione …
Tommy era contento dei nuovi amici… ma anche con loro non riusciva a giocare molto… scappavano intimoriti… insomma… non era ancora soddisfatto.
Ad un certo punto Tommy si avvicinò ad un sasso e girando e rigirando… scrutandolo… annusandolo… provò a recitare un’altra formula magica… “1, 2 e 3 giocatore sei per me”…
Il sasso dapprima si frantumò in tante piccole pietruzze, poi in un salame bislungo… ed infine in un…
E così… lasciando perplesso Tommy… si avviarono verso casa… e fece ben presto amicizia con Pimpy, Poppy e Tea.
La padrona… dapprima si spaventò a morte per la bestiola… gridò: “al topo… al topo”… ma quando capì che era un piccolo dolcissimo porcellino col pelo lungo bianco … un musetto simpatico marrone e con una buffa e sgraziata camminata… si tranquillizzò e Sonny trovò accoglienza in una bella gabbietta arredata di tutti i confort.
Naturalmente quando mammina è a casa, lascia gli sportellini delle gabbiette aperti e tutti gli animaletti liberi di uscire e girovagare per la casa.
Un giorno Sonny borbottò con la testa bassa a Tommy “sono piccolino e faccio enorme fatica a giocare con te”…
Tommy mortificato con la coda in mezzo alle gambe si diresse verso la sua padrona e con aria demoralizzata cercò appagamento con qualche carezza.
Pimpy intento a sgranocchiare una carota…
“Ehi!” Gridò… “che ne diresti se andassimo insieme nella stanza della magia e cerchiamo un modo di affiancarti un tuo simile?… magari insieme di sicuro avremmo più fortuna… potremmo legarci a catena l’un l’altro e l’energia sarà più forte!”
Tommy rimase un istante a riflettere… ma poi disse: “Mi sembra una buona idea!" E così fecero.
Tutti gli animaletti si riunirono nella stanza della magia e sfogliando l’enorme libro delle formule e segreti… trovarono un talismano stranissimo… parlante!!!
Tommy raccontò tutta la sua storia al talismano e chiese se poteva far qualcosa per trovargli un suo simile come compagno di giochi e di vita…
Il talismano si commosse sentendo questa storia favolosa, ed era ammirato dalla bellezza interiore di Tommy, perciò dopo averlo ascoltato gli rispose: "Anche se la tua storia sembra incredibile io credo che sia vera, perché hai toccato il mio cuore, e anche se non avresti dovuto venire in questa stanza, voglio aiutarti, purché tu ti comporti da buon cagnolino".
Con cui iniziò a condividere tutto…
Così passarono… giorni… mesi e anni…
Maya nonostante i suoi amici sentiva la necessità di avere un’amica con cui confidarsi…
La padrona la vide con gli occhi pieni di lacrime e sentendo i suoi sospiri si commosse… la cagnolina disse: ”mia padroncina, alla quale devo la vita, non piangere, non sospirare per me che ti appartengo”.
A queste parole la padroncina cercò di escogitare uno stratagemma… pensa che ti ripensa…
“Eureka!!!” esclamò…
Trovò l’idea… geniale!!!
Andò in cucina a prendere dei chicchi di mais e li scagliò sul pavimento, che rotolando si sparsero dappertutto.
Maya sentì come un richiamo ultraterreno e iniziò a ingollare tutti i cicchi uno ad uno, ma un grano si nascose.
Maya, che scodinzolando e rigirando su se stessa dalla felicità le diede, con tutti gli abitanti della casa il benvenuto nella famigliola.
Col passare del tempo tutte le creaturine divennero grandi amiconi e la padroncina con vero amore li accudiva e sfamava e non tralasciava loro la dolcezza di una carezza.
E finalmente nella famigliola regnò la felicità.
(Paola)