Amo da sempre i numeri dispari. Li trovo incredibilmente simili a me. Evocano imperfezione, incompletezza, e sono l'inizio di una promettente storia in divenire. Non sono divisibili. Non sono ordinati.Sono l'eccezione ripsetto alla norma. Lo dimostra il suffisso deprivativo -dis che indica il processo inverso, una controtendenza, una differenza, un rovesciamento. I dispari sono un po' meno giusti, un po' meno accettabili di quelli pari. Per questo, molto più simpatici. Forse, anche un po' meno astratti.La rude alchimia del sapere non li riguarda. Sono a-temporali, caotici e intemperanti, perché non si lasciano docilmente dividere a gruppetti di due. I numeri dispari sono, per loro stessa natura, incasinati, e bohémien.Sono strofe senza rima, vallate senza eco, piccoli tonfi di caos enigmatico. Ma dal caos nascono cose bellissime. I fori hanno petali dispari.Le mani hanno un numero dispari di dita. L'infinito è dispari, perché uno.Come il cuore.
Amo da sempre i numeri dispari. Li trovo incredibilmente simili a me. Evocano imperfezione, incompletezza, e sono l'inizio di una promettente storia in divenire. Non sono divisibili. Non sono ordinati.Sono l'eccezione ripsetto alla norma. Lo dimostra il suffisso deprivativo -dis che indica il processo inverso, una controtendenza, una differenza, un rovesciamento. I dispari sono un po' meno giusti, un po' meno accettabili di quelli pari. Per questo, molto più simpatici. Forse, anche un po' meno astratti.La rude alchimia del sapere non li riguarda. Sono a-temporali, caotici e intemperanti, perché non si lasciano docilmente dividere a gruppetti di due. I numeri dispari sono, per loro stessa natura, incasinati, e bohémien.Sono strofe senza rima, vallate senza eco, piccoli tonfi di caos enigmatico. Ma dal caos nascono cose bellissime. I fori hanno petali dispari.Le mani hanno un numero dispari di dita. L'infinito è dispari, perché uno.Come il cuore.