Un uomo era alla ricerca della verità e una notte si ritrovò a viaggiare nella foresta. La notte era fredda e lui non era riuscito a raggiungere in tempo una locanda per trovare un riparo e un letto comodo. Mentre camminava vide un chiarore e quando si avvicinò vide che la luce veniva da una casetta, perciò decise di bussare per trovare ospitalità: fu accolto da un vecchietto gentile e affabile che lo invitò al caldo.L’interno era confortevole e tutto risplendeva perché c'erano tantissimi lumini a olio accesi in ogni angolo, e perfino la soffitta era piena di lucerne. Vedendo lo sguardo stupito dell'uomo, il vecchio sorrise e spiegò: “Immagino che vorrai sapere cosa siano queste luci. Le lucerne sono le luci che alimentano l’anima degli uomini, e io sono colui che le custodisce. Io sono il custode della vita.” Il viandante guardava ogni lumino e ammirava le sfumature di ogni fiammella, finché vide un lumino in cui la fiamma era tenue e iniziava a crepitare, perciò chiese: “Cosa significa? Cosa succede a questa persona?” Il vecchio gli rispose: ”La persona sta morendo. E’ stabilito che ognuno abbia una certa quantità di olio nel suo lumino, e che il fuoco possa bruciare velocemente o lentamente secondo il calore della persona. Qualcuno consuma più velocemente e altri più lentamente, ma per tutti arriva il momento in cui l’olio si esaurisce, perciò il lumino si spegne e si deve morire. Questa è la verità del mondo.” Il viandante vide che ogni lumino recava inciso il nome della persona, perciò mentre il vecchio sembrava impegnato a cercare qualcosa, iniziò a cercare il suo lumino. Dopo aver guardato ovunque lo trovò sul ripiano più alto della soffitta, ma la sua fiamma era molto tenue e l’olio contenuto nell’ampolla era scarso. Il suo tempo sembrava quasi scaduto e lui non si sentiva pronto a morire, ma la sua fiamma era debole e presto avrebbe iniziato a spegnersi, perciò sentì salire il panico. “No! Non voglio morire, sento che è troppo presto! Devo fare ancora molte cose, devo imparare perché non ho ancora imparato tutto ciò che volevo, poi devo trovare la verità!” Il suo sguardo cercò nella stanza finché vede un piccolo lumino che ardeva vivacemente e che aveva ancora molto olio nella sua ampolla. Con grande cura sollevò la piccola lampada e andò alla sua lucerna che aveva una fiamma molto attenuata, e mentre cercava di travasare l'olio nel suo recipiente, sentì una stretta di ferro che gli bloccò il polso. Il vecchio era comparso al suo fianco e gli aveva immobilizzato il polso.L’aspetto del vecchio non era più benevolo e la sua voce era gelida e sferzante: “Cosa cerchi di fare? Come puoi dire di voler cercare la verità? Come può pretendere la conoscenza superiore un uomo che non sa sostenere neppure la verità sulla sua vita?” Il viaggiatore non ebbe neppure il tempo di rispondere, perché si ritrovò nella notte. La casa era scomparsa come d'incanto e lui era restato solo. L'uomo si strinse nel mantello per riscaldarsi e s’inoltrò nella notte, mentre si massaggiava il polso indolenzito e rifletteva sulla verità che aveva ricevuto dal custode della vita.Buona erranzaSharatan
Un uomo era alla ricerca della verità e una notte si ritrovò a viaggiare nella foresta. La notte era fredda e lui non era riuscito a raggiungere in tempo una locanda per trovare un riparo e un letto comodo. Mentre camminava vide un chiarore e quando si avvicinò vide che la luce veniva da una casetta, perciò decise di bussare per trovare ospitalità: fu accolto da un vecchietto gentile e affabile che lo invitò al caldo.L’interno era confortevole e tutto risplendeva perché c'erano tantissimi lumini a olio accesi in ogni angolo, e perfino la soffitta era piena di lucerne. Vedendo lo sguardo stupito dell'uomo, il vecchio sorrise e spiegò: “Immagino che vorrai sapere cosa siano queste luci. Le lucerne sono le luci che alimentano l’anima degli uomini, e io sono colui che le custodisce. Io sono il custode della vita.” Il viandante guardava ogni lumino e ammirava le sfumature di ogni fiammella, finché vide un lumino in cui la fiamma era tenue e iniziava a crepitare, perciò chiese: “Cosa significa? Cosa succede a questa persona?” Il vecchio gli rispose: ”La persona sta morendo. E’ stabilito che ognuno abbia una certa quantità di olio nel suo lumino, e che il fuoco possa bruciare velocemente o lentamente secondo il calore della persona. Qualcuno consuma più velocemente e altri più lentamente, ma per tutti arriva il momento in cui l’olio si esaurisce, perciò il lumino si spegne e si deve morire. Questa è la verità del mondo.” Il viandante vide che ogni lumino recava inciso il nome della persona, perciò mentre il vecchio sembrava impegnato a cercare qualcosa, iniziò a cercare il suo lumino. Dopo aver guardato ovunque lo trovò sul ripiano più alto della soffitta, ma la sua fiamma era molto tenue e l’olio contenuto nell’ampolla era scarso. Il suo tempo sembrava quasi scaduto e lui non si sentiva pronto a morire, ma la sua fiamma era debole e presto avrebbe iniziato a spegnersi, perciò sentì salire il panico. “No! Non voglio morire, sento che è troppo presto! Devo fare ancora molte cose, devo imparare perché non ho ancora imparato tutto ciò che volevo, poi devo trovare la verità!” Il suo sguardo cercò nella stanza finché vede un piccolo lumino che ardeva vivacemente e che aveva ancora molto olio nella sua ampolla. Con grande cura sollevò la piccola lampada e andò alla sua lucerna che aveva una fiamma molto attenuata, e mentre cercava di travasare l'olio nel suo recipiente, sentì una stretta di ferro che gli bloccò il polso. Il vecchio era comparso al suo fianco e gli aveva immobilizzato il polso.L’aspetto del vecchio non era più benevolo e la sua voce era gelida e sferzante: “Cosa cerchi di fare? Come puoi dire di voler cercare la verità? Come può pretendere la conoscenza superiore un uomo che non sa sostenere neppure la verità sulla sua vita?” Il viaggiatore non ebbe neppure il tempo di rispondere, perché si ritrovò nella notte. La casa era scomparsa come d'incanto e lui era restato solo. L'uomo si strinse nel mantello per riscaldarsi e s’inoltrò nella notte, mentre si massaggiava il polso indolenzito e rifletteva sulla verità che aveva ricevuto dal custode della vita.Buona erranzaSharatan