Sì, sì, va tutto bene, ma in realtà niente di tutto questo spiega il fascino di Danubio di Claudio Magris....
Sarà piuttosto che raccontare un fiume è raccontare il tempo che scorre, la vita nel suo fluire via. Sarà piuttosto che per questo è perfetto il Danubio, questo fiume che solca il centro della nostra civiltà, che pare quasi scontato, per così dire, solo che a farci mente locale non sappiamo nemmeno stabilire dove nasca, con precisione: forse dallo sgocciolio di una grondaia, suggerisce lo stesso Magris.
Quel che è certo è che il fiume scorre a valle, non sa dove proviene nè quale sia il suo vero nome, Inn o Danubio o quale altro mai, ma sa dove va e come andrà a finire.
Cosa che, evidentemente, ognuno di noi può dire - e non dire - della sua vita.
Sarà per questo, quasi ci credo. E se il Danubio è la vita, capisco anche perché per Magris sia pure un sinuoso maestro di ironia.
Perché è vita è maestro di vita, il Danubio. Di quella vita che ha bisogno di ironia, per stabilire il giusto senso delle cose e del loro tempo.