Il ddl anticorruzione Severino: una goccia nel mare

Creato il 03 ottobre 2012 da David Asìni

Ormai fioccano da ogni dove frotte di ”giustizialisti” che vorrebbero vedere un (o quasi) intera classe politica alla sbarra come nel '93: tranquilli, non accadra' mai. L'arresto di ”Fiorito Batman”, o i 91 giorni di detenzione del buon Lusi, sono solo palliativi per il popolo; nella confusione generale, possono essere un ottimo specchietto per gli allocchi.Abbiamo una particolarita' che rende il nostro paese una vera terra promessa del crimine: il fatto che la prescrizione possa scattare a processo già iniziato. In tutte le altre grandi democrazie al mondo – ripeto: tutte tranne l’Italia – “l’orologio” della prescrizione si ferma nel momento della prima azione giudiziaria o dell’inizio di un processo. Perché? Per non incoraggiare strategie dilatorie tramite mille cavilli, in modo da fare decidere il processo sul merito delle prove e non sulla base del tempo e della capacità degli avvocati di rimandare la giustizia, semplice no?Come se non bastasse, qui si concede il ricorso alla Cassazione anche a chi si dichiara colpevole e decide per il patteggiamento, mentre il processo d'appello non si nega neppure ai rei confessi condannati in primo grado con prove schiaccianti.Rispetto a Tangentopoli, ci sono stati 20 anni in cui si e' legiferato perche' nulla piu' frenasse i reati dei ”colletti bianchi”: e' bastato depenalizzare il falso in bilancio, diminuire ancora i tempi di prescrizione, aumentare la carcerazione per i recidivi ed appesantire qua' e la' di inutili orpelli i processi, e la macchina, gia' malandata, si e' fermata. Con queste premesse, e' facile intuire perche' siamo arrivati a questo punto; rubereste qualche milione di euro sapendo che difficilmente sarete scoperti, e che anche se succedesse, al massimo vi toccassero 3 mesi di carcere?Il nostro non e' un sistema giudiziario, e' un'istigazione a delinquere. A fronte di questi problemucci che ci spingono verso il disastro, sono tragicamente improvvide le risposte di chi dovrebbe occuparsene. Il presidente Napolitano auspica un'amnistia o un indulto generalizzato; per avere gli stessi effetti umanitari senza abdicare dal diritto basterebbe abrogare le aggravati per recidiva della ex cirielli e rivedere la normativa sui reati legati alla tossicodipendenza e alla clandestinita', oppure fare uso massiccio dei braccialetti, ma di queste cose neppure si dicute; non e' ai poveracci che si pensa, e' sufficiente evocarli quando fa comodo.Il cosiddetto Ddl anticorruzione che tanto anima i dibattiti, come se fosse provvedimento epocale, propone due cose: l'incandidabilita' dei pregiudicati nelle istituzioni, l'aumento moderatissimo dei tempi di prescrizione ; per la corruzione circa un anno in piu'. L'espressione ”una goccia nel mare” mai fu piu' appropriata.Ma neppure questa vogliono concedere i nostri simpatici dipendenti, che preferiscono continuare il gioco dell'oca: non mi dimetto io, perche' non ti sei dimesso tu, in un ginepraio vorticoso senza fine in cui tutti i partiti sono ugualmente coinvolti.E mentre Formigoni difende Penati, che richiama la vicenda di Errani, cito le parole del rinviato a giudizio Vendola a esemplificazione del pensiero di tutti: "Sono accusato di aver favorito una persona che io non conoscevo, che è un elettore di destra, attivo ai banchetti di Fitto, come ammette anche chi mi accusa. Quindi, anche nel caso fossi condannato per abuso d'ufficio , cosa avrei mai fatto?" Qui, per la gioia degli elettori di Sel, superiamo tutti gli altri, che non si sono sognati di proclamarsi innocenti anche se giudicati colpevoli, o meglio, non ancora.Come se ne esce? Quando la legalita' sara' la priorita' degli elettori italiani, sara' anche quella dei politici che eleggono; credo proprio bisognera' aspettare..

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