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“Il decentramento utile per far curare i luinesi all’Ospedale di Luino”

Creato il 10 dicembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Si è tenuto ieri, presso la sede della Comunità Montana Valli del Verbano a Cassano Valcuvia un incontro tra il presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Fabio Rizzi, e gli amministratori dei comuni dell’alto Varesotto. La riunione, voluta dal dottor Paolo Enrico, presidente della Commissione Sanità dell’ente, e dal presidente della CMVV, Giorgio Piccolo, è servita per chiarire le polemiche degli scorsi giorni riguardanti i nosocomi del Verbano e per spiegare le decisioni di Regione Lombardia sulla nuova riforma sociosanitaria.

L'entrata dell'Ospedale di Luino

L’entrata dell’Ospedale di Luino

Rizzi: “Il decentramento utile per far curare i luinesi all’Ospedale di Luino”. ”Decentrare significa spendere meno, essere più capillari, garantire prestazioni elevate”. E’ questo il sunto dell’intervento che ieri, presso la sede della Comunità Montana Valli del Verbano, ha tenuto il presidente della Commissione Sanità di Regione Lombardia, Fabio Rizzi. “La riforma sociosanitaria approvata dal consiglio regionale mira proprio a questo obiettivo e a fare in modo che, anche in provincia di Varese, ogni struttura si occupi dei propri pazienti”. Durante l’incontro, dopo l’intervento di Rizzi, gli amministratori locali e rappresentanti di alcuni comuni hanno espresso i loro pareri, confermando che la loro attenzione sarà sempre rivolta a tutela dell’Ospedale di Luino e di quello di Cittiglio.

“L’organizzazione sanitaria in provincia di Varese cambierà con la fusione di Asl e Aziende Ospedalieri nella Asst, Azienda Sociosanitaria Territoriale – spiega il dottor Paolo Enrico -. Al centro non ci sarà più la malattia, ma le esigenze del paziente. L’80% circa delle prestazioni sanitarie in Lombardia sono destinate agli anziani, che spesso necessitano cure prolungate a causa di malattie croniche. Proprio in questo senso la riforma vuole decentrare ed anche per una questione di costi e di risparmi. Come ha detto ieri il presidente Rizzi, infatti, l’86% delle prestazioni sanitarie erogate dagli ospedali di Varese, possono essere effettuate anche a Luino e Cittiglio, con costi inferiori. A Varese costa 680 euro al giorno, mentre nei due nosocomi del Verbano 360. Questi soldi possono essere risparmiati per essere investiti in altro modo, come ad esempio nelle riduzioni dei ticket. Importante, inoltre, è per i pazienti la vicinanza a casa ed è necessario che le persone tornino ad aver fiducia nelle strutture periferiche. Per la mancanza di personale, soprattutto sui medici, la questione è delicata e deriva da una cattiva programmazione sanitaria degli scorsi anni che ha causato molti problemi. Si tratta di un mancato ricambio generazionale: in Lombardia attualmente vi sono 20mila medici e nei prossimi anni 5mila andranno in pensione. Questi posti verranno coperti con l’assunzione di 800 dottori e credo che ci saranno ulteriori problemi. Noi continueremo a tutelare le nostre strutture periferiche, cercando di creare una rete di medici che permetta di non affollare i pronto soccorso anche per problemi di minor entità”.

La Lombardia, come ha ricordato Rizzi, “è la regione europea con il più basso indice di medici rispetto alla popolazione, 3,8 per ogni mille abitanti, contro i 4.6 delle media europea”. Sarà la politica, sia a livello regionale, che a livello nazionale, che dovrà cercare, con l’aiuto e la collaborazione degli enti locali, a sopperire a queste lacune. Riuscirà la riforma sociosanitaria, con la nuova Azienda Sociosanitaria Territoriale, a risolvere questi problemi colmando la carenza di personale che si ripercuote sui servizi erogati ai pazienti?


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