Il delirio, perchè solo così può essere definito, non si ferma qui. Nel suo editoriale dal titolo "E' necessaria una conclusione definitiva", continua scrivendo che "gli abitanti di Gaza non sono innocenti, hanno eletto loro stessi Hamas, e non sono neppure ostaggi in quanto hanno scelto liberamente e ora devono convivere con le conseguenze."
Cita anche avvenimenti del passato: "Gli americani non si sono fermati ad Horoshima. I giapponesi non si sono arresi abbastanza velocemente ed è stato necessario colpire anche Nagasaki". Pagine oscure che Sharon adesso sembra invocare per i vicini palestinesi.
Dopo tanta durezza, la conclusione non può essere da meno. "Non c'è una via di mezzo se non bombardare abitanti ed infrastrutture, oppure rioccupare la Striscia di Gaza. In caso contrario non ci sarà una vittoria decisiva. E siamo a corto di tempo, dobbiamo raggiungere la vittoria in fretta. Il governo Netanyahu è al guinzaglio corto con l'opinione pubblica internazionale. Presto la pressione per gli israeliani diverrà insostenibile e un milione e mezzo di civili non potrà sopravvivere a lungo sotto il fuoco." Poi giunge l'ultima frase, la più inquietante: "Questo deve finire in fretta, con un botto, non lamentandosi."