Che il delitto d’onore sia in Turchia una tragica attualità che colpisce in particolare gay e transessuali è purtroppo balzato agli onori delle cronache. Sarà perciò molto interessante seguire quale accoglienza avrà il film “Zenne”, dedicato ad un giovane studente di fisica ucciso quattro anni fa dal padre che ne aveva scoperto l’omosessualità. Il delitto, ancora impunito per la fuga dell’indiziato, rappresenta infatti un soggetto molto coraggioso per i realizzatori del lungometraggio che tuttavia non mancano del giusto spirito: alla vigilia del loro debutto al maggior festival cinematografico turco, l’Antalya Golden Orange Film Festival, Mehmet Binay e Caner Alper ebbero infatti il coraggio di dichiarare la loro relazione omosessuale, ma questo non impedì loro di vincere cinque premi. Tuttavia qualche speranza viene comunque anche dal paese mediterraneo: nei giorni scorsi, infatti, l’Alta Corte turca ha emesso una sentenza di condanna per il giornale “Vakit”, reo di aver definito perversi gli omosessuali: il giornale dovrà pagare una multa corrispondente a circa 2mila euro, mentre l’autore dell’articolo è stato sanzionato con meno di mille euro