Prodotta dalla Taodue di Pietro Valsecchi e per la regia di Roberto Faenza il tv-movie racconta l’omicidio di Simonetta Cesaroni uccisa il 7 agosto del 1990 con 29 coltellate (nella via ormai tristemente nota) e per il quale è stato condannato in primo grado a 24 anni, Raniero Busco l’allora fidanzato della vittima.
La narrazione si svilupperà principalmente su un punto di vista inventato, quello del commissario Niccolò Montella interpretato da Silvio Orlando e su un punto di vista reale, rappresentato da Paola Cesaroni (sorella di Simonetta), interpretata da Giulia Bevilacqua, con il quale si avrà modo di raccontare anche il dolore dei familiari:«Ci ha raccontato il dolore della famiglia, le telefonate anonime spaventose che ha ricevuto- ha dichiarato il regista durante la presentazione alla stampa- L’aspetto umano della storia è stato praticamente scritto da lei».
L’obiettivo del film per la tv sarà solo ed esclusivamente quello di raccontare e non di cercare il colpevole come affermano Faenza e Valsecchi: «Non sarebbe stato così interessante se ci fosse stato un colpevole. Per me è qualcuno che va protetto. C'é qualcuno che ha ucciso e qualcuno che ha 'pulito'…»
«E' una tipica storia italiana - dichiara Faenza - Un caso sconcertante, dove mentono tutti, anche per cose che non c'entrano niente con il delitto. E' un piccolo Peyton Place dove l'unica a farne le spese è la ragazza. Credo che sia un caso che resterà irrisolto»
Inevitabile anche il riferimento al processo d’appello tutt’ora in corso e per il quale i legali di Busco avevano chiesto di stopparne la messa in onda, il regista infatti si chiede come sia possibile che per i medici dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica Busco sia innocente e i Ris, invece, sostengano l’esatto contrario. E avanza un dubbio, se vogliamo, inquietante: «Non sarà che dato che la polizia ha 'toppato', i Ris devono proteggere uno piuttosto che un altro?».
Ed a proposito delle numerose diffide degli avvocati di Busco a Mediaset e Taodue per evitarne la trasmissione durante il processo d’appello, Valsecchi si dice tranquillo: «c'é il diritto di cronaca, quindi noi andiamo in ondà». Ma un mistero aleggia sulla messa in onda de “Il delitto di Via Poma”: contattato da noi, pochi giorni fa, uno dei legali di Raniero Busco, si dice sorpreso della scelta di Mediaset di mandare in onda il tv-movie e ci fa sapere che in merito avrebbe dovuto esprimersi il giudice il 7 Dicembre.
Se così fosse Canale 5 si mostrerebbe ancora una volta recidiva e restia alle decisioni di un giudice: risale, infatti allo scorso settembre la decisione di mandare comunque in onda il talent ‘Baila’ dopo che il giudice ne aveva proibito la messa in onda, per plagio nei confronti del programma di Rai 1 ‘Ballando con le stelle’. Questa volta giocherebbe d’anticipo senza nemmeno attendere la sentenza.
E se oggi l’avvocato di Busco si nega al telefono, la moglie Roberta Milletarì che più di tutti crede nell’innocenza del marito, dice di non poter rilasciare dichiarazioni in merito. Nel cast del tv-movie oltre a Silvio Orlando e Giulia Bevilacqua anche Fabrizio Traversa nei panni di Raniero Busco, Giorgio Colangeli che interpreterà Pietrino Vanacore e Alessio Caruso ed Imma Piro nelle vesti dei genitori di Simonetta Cesaroni, quest’ultima interpretata da Astrid Meloni della quale si vedranno poche scene, anche per rispetto dei famigliari.