Proseguiamo con la nostra analisi dedicata al confronto delle squadre di Serie A che hanno sede nella stessa città. Seguendo l’ordine del campionato 2013/2014, dopo aver approfondito il derby di Genova passiamo ora alla Capitale per mettere in relazione la SS Lazio con la AS Roma. Come sempre trovate il Report completo alla fine del post, che vuole essere solo una sintesi del documento elaborato.
Per cercare di identificare delle tendenze abbiamo lavorato sui bilanci degli ultimi 4 anni. Si parte quindi dalla stagione 2009/2010 per giungere alla 2012/13. Nel caso delle due squadre capitoline abbiamo la fortuna che, essendo quotate in Borsa, sono tenute a maggiore pubblicità di dati e quindi potremo anche valutare la semestrale al 31 dicembre 2013, che copre la prima metà della stagione in corso.
Struttura e azionariato delle due Società
La Lazio è stata collocata nel maggio 1998, con un prezzo di IPO di 3,04 Euro.Negli ultimi 5 anni ha oscillato fra un massimo di 1,28 (26.10.10) ed un minimo di 0,2575 (24.01.08). Quota attualmente intorno a 0,54 Euro.
Il controllo è nelle mani della società Lazio Events Srl, che detiene il 67,04% delle azioni.
Il Gruppo è composto dalla capogruppo SS Lazio Spa e dalla controllata Lazio Marketing & Communication Spa, cui sono delegate la gestione immobiliare e le attività di sviluppo commerciale e marketing.
La Roma è stata collocata nel maggio 2000, con un prezzo di IPO di 5,50 Euro. Negli ultimi 5 anni ha oscillato fra un massimo di 1,54 (26.05.08) ed un minimo di 0,31 (17.05.12). Quota attualmente intorno a 0,75 Euro.
Il controllo è nelle mani della società NEEP Roma Holding Spa, che dopo l’aumento di capitale del luglio 2014 detiene il 79,04% delle azioni. La stessa è a sua volta controllata, dopo l’uscita di Unicredit dell’agosto 2014, dalla AS Roma SPV LLC, interamente controllata da James Pallotta.
Il Gruppo è composto dalla capogruppo AS Roma Spa e dalla controllata Soccer SAS, cui sono delegate le attività di merchandising, marketing e sponsorizzazioni sportive.
Risultati netti positivi per la Lazio, mentre è profondo rosso per la Roma
Ci troviamo di fonte a due modelli di gestione diversi: la Lazio sembra aver prescelto la strada dell’autosufficienza economica e finanziaria (i risultati del periodo sono positivi per 6,7 milioni), mentre la Roma, nonostante ricavi maggiori, ha portato a perdite complessive per circa 150 milioni.
Il confronto fra i due conti economici ci porta a identificare delle differenze strutturali nella strategia che ciascunadelle due Società ha dato al proprio modello di business.
La Lazio presenta un EBITDA riclassificato sempre positivo per effetto del minor costo medio del personale e minori spese generali (78% dei ricavi). La Roma non riesce a mantenere tali valori entro soglie sostenibili, impegnando in media il 109% del propri ricavi solo per queste voci. Ambedue le squadre, inoltre, sono deficitarie nella gestione del parco calciatori, quasi sempre negativa.
Anche i dati relativi ai primi 9 mesi dell’anno (01.07.2013 – 31.03.2014) confermano questa tendenza: la Roma continua a produrre un fatturato superiore alla Lazio (il risultato finale dovrebbe essere di circa 120 mln dei giallorossi contro 88 dei biancocelesti la Lazio riesce comunque a produrre un EBITDA positivo (che poi si traduce in un utile netto), mentre la Roma va in rosso di circa 21 milioni di euro, solo in parte compensati dalla gestione del parco calciatori.
Ricavi
Nel triennio analizzato (30 giugno 2010 – 30 giugno 2013) il valore medio dei ricavi al netto del calciomercato è molto diverso.
- La Lazio ha prodotto un giro d’affari medio di 86 milioni di Euro, in gran parte condizionato dai diritti televisivi. Il totale degli altri ricavi operativi rappresenta il 37,3% del totale.
- La Roma ha sviluppato un fatturato superiore, in media di 125 milioni di Euro che, sebbene influenzato dalla quota di diritti televisivi, è composto per il 45,5% da altri ricavi (biglietteria e commerciali).
Spese generali e costi del personale
La Lazio è più efficiente nella gestione delle spese generali con una media di 18 milioni all’anno contro i 34 della Roma. Anche per quanto riguarda i costi del personale la differenza è enorme: el periodo preso in esame (30.06.2010 / 30.06.2013) la Lazio ha complessivamente speso 196 milioni di euro, contro i 405 milioni della Roma.
Un elemento da tenere sotto controllo è l'evoluzione dei costi con le cosiddette "parti correlate", ovverosia quei
Può trattarsi di soci, di società controllate dalle stesso socio o da altre persone che rivestono un ruolo direttivo all’interno della Società.
Questa voce che è cresciuta fortemente per la Lazio, passando da poco meno di 2 mln di euro fino ai 10,2 mln dello scorso esercizio.
Gestione del parco calciatori
Dovendo separare il risultato sportivo da quello gestionale, si è diffusa negli anni l’abitudine di valutare le squadre di calcio secondo due livelli di reddittività: il primo, quello definito “EBITDA riclassificato”, misura le performance della società esclusivamente dovute ai risultati della gestione ordinaria. Il secondo è un vero e proprio risultato operativo, che tiene conto di una componente importante del giro d’affari delle squadre: la gestione del parco calciatori. All’interno di questa voce confluiscono le plusvalenze e minusvalenze sulla vendita dei giocatori, i costi e ricavi dalla gestione temporanea dei calciatori (prestiti e compartecipazioni), i costi per osservatori e intermediari e, infine, gli ammortamenti dei diritti pluriennali dei giocatori.
Nel periodo fra la stagione 2009/10 ed il primo semestre di quest’anno la Lazio ha complessivamente generato un deficit di 55 milioni, la Roma di 57.
Se però si osserva da vicino l’andamento degli ultimi 18 mesi la prospettiva cambia radicalmente: la Lazio ha prodotto uno sbilancio di 22,8 milioni di euro (aumentato la media del quadriennio, che è di 13 mln annui), mentre la Roma sembra aver invertito radicalmente la tendenza: grazie soprattutto ai proventi del calciomercato, ha prodotto nel 1° semestre 2013 un utile di 16,5 milioni, recuperando così il deficit della stagione precedente. Non essendo ancora terminato il calciomercato non è possibile avere dati definitivi, tuttavia quest’anno ambedue le squadre sembrano destinate a chiudere il calciomercato con un segno negativo.
Il test del Fair Play Finanziario: Lazio ok, Roma fuori
Il Fair Play Finanziario è entrato in vigore nel 2009 e la stagione passata è stata la prima sulla quale verranno fatte le verifiche per il rispetto dei requisiti, con le note sanzioni a carico di alcune squadre (su tutte PSG e Manchester City).
Solo la Roma, essendosi qualificata per una competizione UEFA, dovrà sottostare alla verifica nel corso della prossima primavera e che sarà basata sui risultati del triennio dal 2011/12 al 2013/14 (quindi comprendente il bilancio al 30 giugno 2014 che sarà approvato a settembre). La Lazio non è invece soggetta a tale incombenza, tuttavia è possibile simularne gli esiti.
La Lazio supera tranquillamente il test del Fair Play Finanziario. Il risultato aggregato delle stagioni 2010/13, è un utile di 9,6 milioni, quindi non comporta alcuna problematica ai fini del rispetto del requisito del pareggio di bilancio.
La Roma non supera il test del Fair Play Finanziario: come riportato anche nel Prospetto Informativo dell’Aumento di Capitale di luglio 2014, la perdita aggregata supera ampiamente i 45 milioni di euro, e non potrebbe quindi essere sanata neanche attraverso un intervento dell’azionista. Tra l’altro si noti che mentre la nostra analisi di è basata sui dati fino al 2013, la Società ha già fatto la sua affermazione sulla base di una stima del risultato al 30.06.2014, ovverosia quelli che saranno effettivamente oggetto di verifica da parte della UEFA.