Il destino di un libro è nel titolo

Creato il 01 aprile 2014 da Beltane64 @IrmaPanovaMaino

Quanto incide la scelta del titolo nel successo di un libro.

Iniziando un nuovo romanzo, il primo dubbio nasce quasi subito nella scelta del titolo. Se dovessi prendere me, come esempio, potrei tranquillamente affermare che non riuscirei a scrivere nemmeno mezza parola se in cima al mio foglio non ci fosse un titolo. La mia fantasia parte da lì, da quelle parole scritte in grassetto che finiranno per identificare tutto il mio testo. Poche o tante che siano, sono quelle che, in fin dei conti, resteranno impresse nell’immaginario collettivo (sono ottimista) e finiranno per dilagare nel web, aumentando o diminuendo la fama e la mia credibilità come autore.

Un titolo azzeccato vende cento volte di più di un titolo zoppicante e questo a prescindere dal contenuto. Siamo onesti, entrando in una libreria le prime cose che ci attraggono sono le copertine e i titoli. Il giusto abbinamento fra questi due elementi crea il perfetto presupposto per iniziare a salire la scala verso il successo. Forse esagero parlando di successo, ma state certi che una splendida cover abbinata a un pessimotitolo e più deleteria del caso contrario. Provate solo a pensare se invece de Il codice da Vinci, Dan Brown avesse intitolo il suo libro Le indagini di Robert LangdonRobert chi? Ecco, appunto! Chi si ricorda che il nome del protagonista è Robert Langdon? E quanti si ricordano invece la trama de Il codice da Vinci? Questa è la differenza e non è un fattore da sottovalutare.

Quindi, quando inizierete a pensare al titolo del vostro romanzo, pensateci bene prima di mettere parole o frasi di difficile comprensione, che non si riescono a memorizzare o che, peggio ancora, richiamino i titoli di libri ben più famosi del vostro. Lo so a cosa state pensando, se il titolo richiama un altro più conosciuto verrà sicuramente ricordato… SBAGLIATO! Il giorno che andrete a digitare il nome del vostro libro su un motore di ricerca qualsiasi, i primi risultati che verranno fuori saranno sicuramente riferiti al testo più famoso e non certo al vostro, avrete ottenuto così il risultato di venire “oscurati” e finirete in fondo alle pagine di ricerca. Evitate riferimenti, anche minimi, a titoli preesistenti come: “50 sfumature di… questo o di quello”, “L’insostenibile leggerezza di… qua o di là”, “Il mastino dei… Tizi o dei Cai” e via dicendo… Sono tutte forme che servono a confondere il lettore e non approdano al risultato che vorreste ottenere. Un altro errore frequente… e sembra quasi assurdo doverlo sottolineare, ma credetemi, se lo faccio è perché mi sono sentita porre una determinata domanda fin troppe volte, è quello che molti autori alle prime armi commettono quando, scegliendo un titolo, non verificano se ne esiste un altro identico. Parliamoci chiaro, non siete gli unici scrittori al mondo, parlo di mondo non di suolo nazionale. Avete la minima idea di quanti libri vengano tradotti giornalmente? Avete il minimo sentore di quanti titoli vengano, in questo modo, proposti sul mercato italiano? No? Beh, senza stare ad arrovellarvi troppo, prima di scegliere in che modo definire il vostro testo, fate una ricerca sui maggiori motori di ricerca e, possibilmente, sui maggiori store online di vendita di libri. Se non lo trovate dopo la prima mezz’ora di ricerca, avrete una buona probabilità che il vostro titolo non sia stato già utilizzato da qualcun altro. Davvero, non ci vuole molto, basta digitare il titolo e vedere cosa viene fuori, lasciate perdere la pigrizia e fatelo!

E se pensate che io stia esagerando, sappiate che proprio settimana scorsa un autore voleva intitolare il suo nuovo romanzo Paura di volare, riferendosi a una trama in cui il protagonista era un pilota di aerei… ho faticato qualche minuto per fargli comprendere che, prima di lui, Erica Jong nel 1973 ne aveva già fatto un romanzo di successo e non basandosi su aerei e piloti, anche se, a ben vedere, qualche riferimento freudiano lo si può riscontrare…

Dunque, in conclusione, non sottovalutate mai l’importanza del titolo, sprecate un po’ del vostro tempo per dedicarlo esclusivamente alla scelta delle parole necessarie che possano identificare il romanzo e che possano essere uniche rispetto a quello che già offre il mercato. E se proprio non volete farlo, ma volete giocare sull’equivoco, allora iniziate a incrociare le dita e sperate che il vostro editore sia in grado di farvi un buon lavoro di marketing.