il diario di Polacchia

Da Guchippai
siccome il blog è mio e me lo gestisco io, mi è venuta voglia di raccontare del mio viaggio in maniera più diffusa di quanto faccio di solito. sarà che invecchio e tendo a dimenticare le cose, così intanto che attendo che mi sviluppino i rullini posso buttare già impressioni ed esperienze fatte prima che svaporino del tutto. perchè Polacchia? a coniare il nome di questa nuova entità geografica è stato il figlio piccolo che, sapendo che si sarebbe andati in Polonia e Slovacchia ed essendo poco ferrato in geografia, all'ennesimo cambiamento di hotel ha chiesto: "ma siamo ancora in Polacchia?" in realtà ero indecisa se chiamare piuttosto questa nuova rubrica La famiglia Brambilla in vacanza:fino a qualche anno fa, ovvero fino a quando abbiamo avuto la station wagon, io e il marito ci siamo sempre alternati al volante per i lunghi viaggi. a dire il vero, c'era questa strana abitudine: lui guidava fino al confine, all'estero prendevo il sopravvento io. per raggiunti limiti di età, la macchinona è stata rottamata e sostituita da una moderna Fiat Punto che il marito guida quotidianamente per andare al lavoro e io no, perchè ho la mia Carolina. il problema quindi è che non sono abituata a guidare quella macchina lì e manco ho voglia di farlo per via dei freni: infatti se per fermare la Carolina devo pigiare a fondo il pedale, con quella basta esagerare un pochino per inchiodare e rimetterci i denti. insomma, è finita che in questa vacanza ha guidato sempre il marito, con tutto che una volta diceva che guidare non gli piace. un'altra particolarità di mio marito è che detesta il navigatore satellitare; lo ritiene un oggetto inutile e guarda con aria di sufficienza chi ne fa uso. certo, per lui possedere un navigatore satellitare è inutile perchè ne ha uno in carne ed ossa seduto alla sua destra, che lo vorrei vedere a sbrogliarsela a consultare la cartina mentre sta guidando o a trovare certe indicazioni pelose in mezzo a cento altre e con il traffico intorno a richiedere tutta la sua concentrazione. dunque per tutto il tempo lui ha guidato, io gli ho detto volta di qui, volta di là, che cazzo fai ti avevo detto di andare dritto, e così siamo giunti più o meno felicemente alla meta. un'ultima cosa: questo non è un blog di viaggio. ciò che scrivo, lo scrivo perchè è ciò che voglio ricordare, non perchè voglia offrire consigli e supporto logistico. per i prossimi mercoledì quindi andrà in onda, fino a esaurimento, il diario di Polacchia.

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