il diario di Polacchia parte quinta: Pszczyna e le delizie della cucina polacca
Da Guchippai
mio marito deve avere una vena sadica, del tipo che ha cominciato a fare del terrorismo mesi prima che partissimo. mangeremo solo zuppe di rapa e segale fermentata! annunciava, e io mi vedevo già ad accompagnare, contro ogni mio principio, il figlio minore da McDonald perchè non morisse di fame. ebbene, signori e signori, dopo averne fatta esperienza diretta, vi posso annunciare che la cucina polacca è buonissima! ma prima di entrare nei dettagli, spendo due parole sul paesino dove abbiamo dormito molto pacificamente per quattro notti: Pszczyna. i polacchi evidentemente hanno un amore sviscerato per le consonanti e ne mettono perfino cinque di seguito, cosa che invece getta nello sconforto le genti italiche, così per semplificare, ho ribattezzato il paesino Piscina. qualcosa in contrario? vorrei anche vedere! Piscina ha un centro storico piccino, con una piazza grande e quadrata circondata da case molto carine e tenute benissimo; ha pure un castello di origini medievali che però è stato completamente ristrutturato nel 17°secolo, mentre l'esterno è stato rifatto ancora più tardi in stile barocco. dietro al castello c'è un vasto parco con alberi enormi e un laghetto, dentro il castello c'è un museo, ma poichè chiudeva alle 17 e noi tornavamo sempre più tardi, non siamo riusciti a visitarlo. in compenso però ci siamo goduti rilassanti passeggiate in quel bel parco. anche i locali lo apprezzano molto, specialmente le coppie di sposi novelli; ne abbiamo incontrate ben due, con testimoni, paggetti e fotografo al seguito, che si andavano a far fotografare in riva al laghetto.
non è una meraviglia?
non solo a Piscina, ma in tutte le città polacche che abbiamo attraversato, abbiamo notato un numero spropositato di pizzerie o presunte tali, spesso con nomi italiani (e spesso storpiati... esempio: Sycilya). visto che i figli alla fine sono tornati sulla retta via e hanno apprezzato insieme a noi la cucina locale, sono rimasta nel dubbio che tutte queste pizze fatte in Polonia fossero o no commestibili. di certo lo saranno state per i polacchi, ma personalmente preferisco mangiare i piatti tipici nei paesi dove sono stati inventati. magari bisognerebbe dirlo ai quattro tedeschi che in Slovacchia hanno mangiato gli spaghetti alla bolognese... a parte che gli spaghetti alla bolognese non esistono, sono stati inventati appositamente per i turisti! a Piscina comunque, non paghi di produrre quintali di pizza, si sono persino dati alla piadina romagnola:in generale, sia qui che altrove, ho notato molto ordine e pulizia; casette mono-famigliari con giardini curatissimi, verde pubblico curato in maniera maniacale, nonchè distributori di sacchetti per raccogliere gli escrementi dei cani:ma passiamo finalmente allo scomparto alimentare. come già detto, a Piscina ci ha detto culo e abbiamo trovato fin dalla prima sera un ottimo ristorante. il Frykówka, oltre ad avere il coraggio di esibirsi in bruschette, spaghetti e tiramisù, ha vinto diversi premi per le sue versioni di alcuni piatti tipici. è insomma il posto adatto per assaggiare le specialità locali. premetto che le due foto che metterò non le ho scattate lì, perchè avevano un'illuminazione molto fioca e la prima sera addirittura abbiamo mangiato a lume di candela, quindi era troppo buio anche per la macchina fotografica digitale e io odio il flash. al Frykówka ci siamo strafogati a turno di bigos, un tipo di zuppa che non ha una ricetta fissa perchè tradizionalmente viene preparata con quel che capita; la versione del Frykówka prevedeva salsiccia affumicata e funghi di bosco e, come tutti i bigos che si rispettino, veniva servita dentro una pagnotta appositamente scavata in modo da diventare una scodella. era a discrezione del commensale mangiare anche la pagnotta o considerarla un semplice contenitore. anche le famigerate zuppe di rape rosse e di segale fermentata con le quali ci aveva terrorizzato il marito si sono rivelate in realtà molto gustose. ho già accennato brevemente alla zapiekanka, una fetta di pane lunga e stretta che viene farcita con la qualunque; pare che le migliori si mangino nel quartiere ebraico di Cracovia.quella cosa che si intravede in alto sotto i funghi è una placki: trattasi di una sorta di frittella di patate che viene farcita anch'essa in diversi modi; questa qui all'interno aveva un ottimo goulash. il marito ha voluto deliziarsi anche con la golonka, una tenerissima carne di maiale.questi qui invece sono stati i nostri preferiti in assoluto: i pierogi. sarà che i romagnoli amano la pasta ripiena, così anche solo vedere qualcosa che ci assomigliava ci riempiva la bocca di acquolina. la pasta dei pierogi in realtà è diversa dalla nostra e prevede anche l'utilizzo di burro, mentre i ripieni variano tra patate e formaggio, carne, crauti e funghi, e chi più ne ha più ne metta. vengono poi lessati e serviti semplicemente con un po' di cipolla rosolata sopra. con un piatto di pierogi ci si cava tranquillamente la fame. la cosa bella di tutte queste delizie poi è che per noi possessori di euro sono molto economiche; bè, tutto è molto economico perchè in media tutto costa meno della metà che in Italia! di conseguenza potevamo mangiare al ristorante come porcelli per l'equivalente di 9/10 euro a testa, ma in genere spendevamo di meno; un piatto di pierogi, per dire, può costare 3/4 euro. l'unico neo riguarda le bevande; nessun problema per i bevitori di birra, mentre tutti gli altri devono rassegnarsi a vedersi portare bottigliette di acqua, Coca-Cola o quant'altro che variano da 200 ai 250 ml., a meno che uno non mangi in una caffetteria dove magari hanno le bottigliette da mezzo litro. al ristorante il figlio piccolo, per cavarsi la sete, prendeva direttamente due coche tra lo sconcerto dei camerieri. noi, manco a dirlo, abbiamo buttato giù litri di birra alla spina, che era pure molto buona.
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