Il disastro di Fukushima alimenta sulla rete la discussione sull’energia nucleare e, pur non modificando i rapporti di forza tra gli schieramenti, sposta l’attenzione degli italiani sulla sicurezza a discapito delle tematiche economiche e ambientali
Dopo lo tsunami che ha colpito il Giappone, il 61% delle discussioni su tutte le fonti energetiche si concentra sul nucleare. Nonostante l’imminente referendum, prima del 10 Marzo il nucleare rappresentava solo il 18% dei messaggi.
La tragedia giapponese ha spostato l’argomento delle discussioni online da tematiche più astratte e di rilievo generale ad argomenti più funzionali e vicini agli interessi dei singoli - commenta Cristina Papini, responsabile Nielsen BuzzMetrics Italia – I temi della sicurezza e della radioattività prevalgono rispetto ad un più generale impatto ambientale di questa fonte di energia, con il 43% dei messaggi che esprime un atteggiamento negativo nei confronti del nucleare”.
Nelle discussioni online, l’attenzione degli utenti si concentra su problematiche inerenti la sicurezza dell’impianto di Fukushima e sui rischi connessi alle fughe di radioattività, per poi allargare il campo alle stesse tematiche in ambito nazionale (quanto sarebbe sicuro e quali potrebbero essere i rischi del nucleare in Italia).
Diminuiscono, invece, i riferimenti più generali all’impatto ambientale (soprattutto relativi allo stoccaggio scorie) e agli aspetti politico-economici del nucleare, argomenti maggiormente rappresentati nel dibattito pre tsunami. (Fig. 3)
In conclusione, dall’analisi Nielsen emerge che la grande portata emotiva degli eventi di Fukushima ha risvegliato l’attenzione degli italiani verso il nucleare con un vivace dibattito online centrato soprattutto sulla sicurezza degli impianti e sui rischi di fughe radioattive. Interessante notare che se da un lato il disastro della centrale nucleare giapponese ha portato una parte degli indecisi nel nostro Paese a prendere una posizione, dall’altro il rapporto di forza tra gli schieramenti dei favorevoli e dei contrari non varia, rimando uno a quattro. Per sapere se l’accresciuto interesse sarà sufficiente per il raggiungimento del quorum al referendum contro il nucleare dovremo aspettare il 13 giugno.