Non solo devo avventurarmi fuori con qualunque clima (senza contare che mi tocca usare i mezzi pubblici, intrisi di mortifera tanfa di cammello), ma oramai ho davvero esaurito le idee su cosa cacciarmi addosso.
Tra poco, non mi resterà che il pigiama (dicono che andrà di moda, ma, in tutta sincerità, vorrei evitarlo). Comunque, una cosa è vera: climi del genere spingono il genere umano a riesumare il non riesumabile. Si vedono in giro i peggio mostri della storia del costume, cose che meriterebbero la cittadinanza onoraria in ogni anta buia.Ma io non sono poi così diversa dagli altri.Ed in questi giorni di disperazione, pur di non ritrovarmi la testa a forma di stalattite, ci sono andata anche io a ravanare nell'anta buia (grazie come sempre, mamma).Ed ho trovato codesto manufatto peloso, degno del Dr. Zivago.Pensando al gelo esterno, l'ho amato subito.
Quindi sono uscita travestita da giovane marmotta.O, come ha acutamente osservato una giovane lettrice, da "Contessa Mazzanti Serbelloni Viendalmare" (ma mi sgorga dal petto un sincero chissene, se serve a campare!)
O, ancora, se preferite, da "Vacanze di Natale a Cortina", ai tempi d'oro del Boldi e del De Sica