Il dio contratto

Creato il 21 marzo 2012 da Timoretremore

Il dio Contratto costituisce il punto di partenza del legame, sacro e garantito da una forza sociale divinizzata, che arriva prima di ogni convenzione sociale. Il contratto viene alla luce impersonato dal cosiddetto dio giurista, il dio della giustizia e del giuramento.
La società viene infine istituita per mezzo del contratto: così si ripeteranno nel corso della storia tutte le teorie del contratto sociale. Successivamente nell’epoca moderna il contratto incontra il capitalismo e diventa l’istituzione economica guida della società contemporanea subendo un’estensione enorme, spropositata…
Nel Protagora di Platone Zeus manda Ermes sulla Terra a impedire che gli uomini si facciano giustizia da soli «perché non possedevano l’arte politica». A causa di questa mancanza, della tekne che governa la polis, gli uomini si scontravano tra loro e morivano. E’ per evitare che la stirpe degli uomini finisse del tutto che Zeus invia Ermes: a distribuire rispetto e giustizia, «perché fossero principî ordinatori di città e legami produttori di amicizia».
E’ da allora che noi uomini coltiviamo l’arte politica resa possibile da giustizia e rispetto. Ma quella raccomandazione divina, «che tutti quanti ne partecipino», viene pienamente seguita solo nei pochi, fortunati momenti in cui ci riscopriamo popolo: in cui pienezza e pluralità si coniugano ancora, come era all’origine della città. Quando il polítes-cittadino (il termine deriva da quella stessa radice linguistica di pleos, pieno e polys, molti) si sentiva parte di un tutto. Non che quel legame di comunità fosse leggero, anzi a volte era opprimente: ma sempre più leggero della gabbia d’acciaio che pesa sull’individuo contemporaneo…

Illuminante e azzeccato.


Paolo Perulli

Il dio contratto
Einaudi
2012



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