Questo è l’ultimo romanzo in ordine di tempo di Wilbur Smith, l’autore contemporaneo più venduto in Italia con 24 milioni di copie. I suoi romanzi rivelano una profonda conoscenza del continente africano. Viene considerato il maestro dell’avventura: infatti i suoi romanzi costituiscono un mix di storia, romanzo, sentimenti e adrenalina. Qualità letterarie che danno energia alla sua scrittura.
Protagonista de Il Dio del Deserto, ventidue anni dopo Il dio del fiume, è Taita, l’uomo che è stato consigliere del faraone Mamose, medico, poeta, sacerdote, stratega e inventore. Ovviamente, anche se Wilbur Smith in questo romanzo tratta dell’Egitto millenario e deificato, molti protagonisti sono cambiati.
Morti il re Mamose e la regina Lostris, Taita è alle prese con i figli: Tamose, l’erede e le sue sorelle Tehuti e Backata, belle e intelligenti quanto la madre. Taita è molto vecchio ma non ha perso le sue qualità di astuzia, intelligenza e coraggio che lo portano a lottare contro i nemici di sempre, gli hyksos, che hanno preso possesso del delta del Nilo e ad intessere matrimoni e alleanze.
Come quella con Minosse, re di Creta, lontano e affascinante, quanto misterioso e scostante, al quale promette le due figlie della regina Lostris. Ma Tehuti e Backata, costrette a viaggiare per tutto l’Egitto, fino al delta del Nilo e poi lungo il corso del Mediterraneo, faranno di tutto per sfuggire al loro destino già programmato e voluto dagli uomini. Perché le donne egiziane, sebbene non abbiano alcun potere decisionale sui loro destini, hanno ugualmente un cuore e dei sentimenti che non possono essere condizionati dalla ragion di Stato.
Perché Zaras e Hui sono i due luogotenenti verso cui le principesse provano dei sentimenti amorosi e che vorrebbero decidere da sole chi amare. Ma purtroppo non è mai stato così nell’antichità. Tutte le principesse del mondo antico sono costrette a subire dei matrimoni voluti da altri: sia che siano padri sia che siano fratelli. Matrimoni che non sempre sono a buon fine o vengono consumati.
Per il matrimonio delle due principesse a Creta c’è un’aria lugubre e misteriosa: non si capisce realmente chi siano Minosse o Pasifae. O chi sia quell’ombra che sembra minacciare tutta l’esistenza dell’isola di Creta. Nomi mitologici e miti greci trasformati da Smith in altre storie più funzionali al romanzo. Per far comprendere che il matrimonio combinato nell’antichità non sempre poteva essere giusto. Perché era senza amore.
E Taita ama i matrimoni d’amore, come ci ha già dimostrato con Lostris, la madre delle due ragazze e amante spirituale di questo grande personaggio. Senza passione e amore non si vive. E questo Taita lo sa bene, attraverso i suoi sogni che fa, relativi alla dea dell’amore, Isthar, dea dell’amore per le civiltà mesopotamiche che lui chiama Inamma. Tehuti e Backata, due fanciulle di più di 2000 anni fa ma che presentano caratteri moderni.
Come quello di scegliersi il compagno della vita, per esempio, infischiandosene della ragion di Stato. Coraggiose tanto che Tehuti sarà coinvolta in un rapimento che farà rischiare la vita al prode Zaras. Più femminile, Backatha, un po’ più capricciosa ma sempre molto decisa e coraggiosa. Degna del suo prescelto, Hui. Le due principesse faranno di tutto per sfuggire al destino al quale è costretta ogni donna nel mondo antico.
Non prenderanno il viaggio verso Creta come un’ultima chance, ma come spunto per maturare, crescere e conoscere il mondo. Solo allora potranno fare la loro scelta dettata dall’amore, dopo aver affrontato pericoli, nemici, mostri. Un viaggio che le porterà a diventare più donne e ad essere più autonome nelle scelte di vita. E lo capiranno grazie al loro consigliere e amico Taita, che le guiderà in questo viaggio e le proteggerà dai pericoli nei quali si troveranno coinvolte. Perché questo è il suo compito. Proteggerle e aiutarle a diventare donne.
Che i loro viaggi distinti comincino qui e terminino per tutti nelle colline della Felicità. È l’augurio che Taita fa alle sue principesse; gioia che non è attutita dalla nuova solitudine di questo grande protagonista. Taita avrà sempre qualcosa da fare per proteggere il suo Egitto e qualcuno vicino da cui sarà apprezzato e amato. È l’amico che tutti vorrebbero vicino sia nelle gioie che nelle difficoltà. Amicizia, amore, intrighi, avventure, mostri mitologici, battaglie, divinità egiziane e greche, questi i temi mescolati e presenti nel romanzo in grado di tenere attaccato il lettore dalla prima all’ultima pagina.
Written by Maria Romagnoli Polidori