Il dirigente che colpevolizza i collaboratori (prima parte).

Da Lucap12 @lucapittioni

Nelle organizzazioni il dirigente può adottare un atteggiamento relazionale che colpevolizza i collaboratori. Questa tipologia di atteggiamento spesso ha origini culturali e familiari e quindi i corsi di formazione alla leadership solitamente sono inutili per ridurre la tendenza del dirigente ad attribuire false trasgressioni o violazioni al collaboratore. Il dirigente può attribuire una colpa ai collaboratori stanchi, improduttivi, giocosi o poco inclini al conformismo nel modo di lavorare oppure che dimostrano cortesia ed empatia con la clientela. Il dirigente può colpevolizzare anche il collaboratore incline a rapportarsi con tutto il personale aziendale per operare al meglio nel lavoro. Il dirigente può anche scegliere di attribuire colpe immotivate quando si sente inferiore nella capacità di collaborare e relazionarsi con umanità. Il dirigente può colpevolizzare i collaboratori anche quando nota che operano con disinvoltura e cercano di affrontare i problemi senza consultare continuamente i superiori. Il dirigente che si sente poco utile potrebbe ricorrere a provvedimenti disciplinari immotivati per ottenere l'attenzione dei collaboratori e tutelare la propria carriera professionale. Il dirigente ferito nel proprio narcisismo cerca quindi di falsare la realtà anche per salvaguardare il prestigio derivato dalla sua posizione lavorativa. La stanchezza e la scarsa produttività dei collaboratori può infatti dipendere dal lavoro ripetitivo e dal dirigente incapace di favorire la crescita umana e professionale del personale aziendale. Il dipendente che cerca informazioni e sviluppa la propria sapienza per svolgere al meglio l'attività professionale solitamente è onesto ed ha notato che alcune regole rigide dell'azienda impediscono una proficua cooperazione tra i settori. Il dipendente che affronta i problemi della clientela senza chiedere aiuto ai superiori solitamente ha riscontrato diversi problemi organizzativi e relazionali divenuti cronici ma continua ad assumersi delle responsabilità per salvare il proprio lavoro e l'azienda. Nelle aziende più sane ed evolute l'atteggiamento della dirigenza è oggetto di supervisione da parte di professionisti esterni allo scopo di prevenire i danni professionali, relazionali e materiali derivati dai rimproveri e provvedimenti disciplinari immotivati decisi dalla dirigenza.