Un lavoro da sarti del diritto: allunga di qua, accorcia di là. Ma anche abili giochi di prestigio che hanno trasformato in condotta specchiata ciò che fino a qualche tempo prima rappresentava una violazione del codice penale.
Ora si è di nuovo nella fase estensiva, per così dire. Prendere tempo, per evitare che il Parlamento debba esprimersi sulla decadenza di Berlusconi prima che i giudici quantifichino nuovamente la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici.
La storia del diritto alla difesa, ovvero del diritto alla difesa “ad oltranza”, in barba a qualsiasi condanna definitiva, mi ricorda le partite di calcio che da ragazzini disputavamo in piazza. A volte, non c’era un orario prestabilito, né veniva definito “a quanto” si dovesse arrivare: a cinque, a dieci reti, e così via.
No, niente di tutto ciò. Se la mia squadra era sotto, si giocava fino a remuntada completata. Anche a costo di fare notte.