Anche a Madrid i mercati rionali erano un problema, sono stati trasformati in un'opportunità e oggi sono diventati un attrattore turistico di cui parlano i giornali. Ci si fa sempre per fare una spesa di qualità, ma anche per mangiare, fare l'aperitivo, rilassarsi, divertirsi dopo cena, scoprire le cucine del mondo. Il tutto è raccontato con perfezione dai siti web dell'amministrazione e dai siti che ogni mercato si è realizzato. Inutile dire la quantità di posti di lavoro che questo progetto ha generato.
A Roma la stessa situazione si è affrontata semplicemente lasciando i mercati nel più totale abbandono. Spesso strumentalizzati e brutalizzati dallo stesso racket che gestisce il commercio ambulante: li tengono fermi in modo tale che non facciano concorrenza alle bancarelle, come accade al mercato di Piazza dell'Unità che lungo Via Cola di Rienzo rappresenta lo spreco più grande (ne abbiamo parlato qui).
In queste foto c'è il mercato di Via Baccina, in pieno Rione Monti. Qui potresti fare di tutto invece su una ventina di banchi ne sono aperti tre, il resto sono abbandonati. Il mercato è moribondo benché, sempre ovviamente con soldi pubblici, sia stato recentemente restaurato. E pensare che siamo nel cuore dei vicoli del centro, in un contesto straordinario a due passi dai Fori Imperiali. La stessa occasione persa in tutti gli altri grandi mercati rionali, da quello di Trionfale a quello di Via Catania passando da Piazza Alessandria. Per tacere poi dei mercati che stanno ancora in mezzo alla strada, autentiche baraccopoli impressionanti e inguardabili.
A Madrid i turisti portano ricchezza nei mercati rionali riqualificati, qui vanno a vedere come ci possano essere pezzi di quarto mondo nel pieno dell'Europa come a Via Orvieto o a Piazza San Giovanni di Dio. Una ennesima imperdonabile occasione persa.