Certo è che tra i tanti riprovevoli mercatini, quello di San Giovanni spiccava più di ogni altro: come diavolo si fa ad ottenere per tutto questo tempo la concessione ad allestire una specie di favela in faccia alla Cattedrale di Roma e del Mondo? Come si fa ad ottenere l'autorizzazione a montare 40 gazebo uno peggio dell'altro nei quali il solo cattivo odore di cibo sarebbe sufficiente per una chiusura immediata?
Semplice. Basta saper utilizzare sapientemente le norme assurde, i regolamenti comunali scritti male e la burocrazia capitolina fatta apposta per condannare la città al degrado sempiterno.
C'è una norma che consente ai partiti politici di richiedere spazi pubblici, pagando un'inezia ovviamente, dove poter allestire manifestazioni magari affiancate da stand gastronomici o artigianali. A partire da questo schema si può far sì che una manifestazione politica diventi magari solamente il pretesto per allestire in una delle piazze più frequentate di Roma un evento puramente commerciale. Magari, per non dare nell'occhio, chiedendo un'autorizzazione che scada prima di Natale salvo poi farsela prorogare fino all'Epifania.
Dunque non c'è poco o niente di politico, ma almeno ci sarà qualcosa di natalizio? Assolutamente no. Guardate le foto e guardate le foto del nostro precedente articolo. Il livello medio è davvero infimo, molto triste. Se riuscite a superare il fetore di malcucinato che vi attanaglia l'esofago all'ingresso (immancabile il braciere delle caldarroste), il resto è ciò che di più lontano possiate pensare rispetto al Natale. Non c'è un solo banco ad avere attinenza con le festività. Neppure uno. E ieri, nel nostro ultimo sopralluogo, il povero immigrato che gestiva il banco delle cover degli iPhone (perfetti per un mercatino natalizio, no?) si lamentava dei costi che era costretto a subire. Dove sono gli abeti promessi nella richiesta e firmati da Giordano Tredicine? Dove sono le "magnifiche strutture"? Dove sono i prodotti tipicamente natalizi? Qualcuno di voi vada sul posto e ce lo dica! Dove è la pista di pattinaggio e dove è l'area eventi? Gli incontri politici dove si svolgono visto che non c'è alcuno spazio a ciò dedicato? E ancora: in cosa consistono i rapporti con Telethon e Aism millantati nella richiesta? Quali sono stati gli incontri letterari con gli autori previsti nella domanda? L'evento "cuccioli che passione" si è svolto? E il Villaggio di Babbo Natale dov'è? E' sfuggito a noi (ma non ci sono sfuggite le decine di auto e furgoni degli espositori parcheggiate in divieto di sosta praticamente dentro il sagrato della Cattedrale) oppure non si è tenuto? E ancora: dove è il programma settimanale degli eventi che - come da richiesta - si doveva pubblicare su web e su depliant? E questi - ecco la domanda più importante - sono problemi che ci poniamo solo noi o se li pone anche il Gabinetto del Sindaco che ha firmato le autorizzazioni? La risposta in massa di Tredicine e dei suoi collaboratori, ieri sera su Twitter, è stata, in estrema sintesi "smettetela di indagare e trovatevi un lavoro". E anche: "pensate alla Festa dell'Unità" (si devono essere dimenticati di leggere questo e ancora questo).
Come mai si è richiesto uno spazio pubblico per un evento di partito e poi si è organizzata una - assai scadente - manifestazione commerciale? Perché così è stato più agevole avere il benestare del Gabinetto del Sindaco (autentico colpevole di questo scempio e degli altri mercatini-suk di Natale sparsi per il centro storico)? Perché così si paga meno di tassa sul suolo pubblico? Perché così si ha la priorità su altri? Sarebbe davvero interessante capirlo.
Come sarebbe interessante capire quanto pagano gli espositori della festa visto che i gestori girano al Comune qualcosa come 20 euro al giorno per ogni stand. Una miseria. Come sarebbe interessante sapere chi ha scelto gli operatori e in base a quale graduatoria. E come sarebbe interessante sapere quale è l'ente che effettivamente fattura, che effettivamente paga il Comune e che di conseguenza incassa dagli operatori. E sarebbe interessante anche capire se Forza Italia - intendiamo i capi a livello nazionale - è al corrente dell'iniziativa. Pensiamo a qualche alto dirigente di partito che magari abita vicino San Giovanni e in questi giorni transita e pensa "che vergogna". Lo sa, questo dirigente, che quella è solo apparentemente una vergogna, in realtà è la Festa Cittadina del suo partito utilizzato per ottenere un'autorizzazione?Insomma si richiede pregiatissimo spazio pubblico per una cosa, si fa tutt'altro, si contravviene a parte delle promesse fatte nel modulo di domanda contando che poi nessuno verrà a controllarti (la lista degli eventi ha anche date sbagliate, ma tanto nessuno ci fa caso, nessuno è intenzionato ad onorare lo stipendio faraonico che la collettività, con enorme sacrificio, gli paga). E' un andazzo semplicemente inaccettabile che crea degrado, che massacra l'economia con concorrenze sleali che la metà basta, che umilia piazze storiche, che alimenta clientele, che inganna i consumatori (abbiamo parlato con alcuni di loro: nessuno sapeva di frequentare una manifestazione politica!), che mortifica le casse pubbliche che incassano due lire per un danno di immagine ben più elevato e dunque ci perdono. Cosa altro deve succedere ancora per consigliare al Servizio Autorizzazioni e Organizzazione delle Manifestazioni di comportarsi in maniera diversa? Di darsi dei parametri di qualità? Di controllare con scrupolo cosa autorizzare e cosa no? Vergognosi, poi, in tutti i casi di questi mercatini (San Giovanni è solo la punta di un iceberg orribile), i pareri sempre positivi di Sovrintendenza e I Municipio. Un insieme di inaccettabili connivenze sulle spalle dei cittadini e dei commercianti onesti. Si è lottato con le famiglie che monopolizzano il commercio ambulante a Roma facendole finalmente uscire dalla porta di Piazza Navona e le si fanno rientrare dalla finestra in piazze non meno importanti? Perché? Non è ridicolo e patetico?
Vi chiediamo di far girare il più possibile questa denuncia in particolare presso questi due indirizzi:vincenzo.vastola@comune.roma.it (il dirigente che ha firmato l'autorizzazione a questo mercatino)
sindaco@comune.roma.it (in modo che la cosa venga "lavorata" dall'ufficio comunicazione del sindaco)