il dispiegarsi di Tsai dello sguardo degli sguardi di tutta la vita davanti agli occhi mentre frammenta la storia le storie immaginando una nuova arca come un'altra morte che corre sul fiume quella del cinema al cinema nessun movimento scompare anche l'uomo rimane lo schermo solo lo schermo se ne va anche l'audio è solo silenzio poi il buio che non si dissolve ma arriva quando l'immagine è ormai giunta al suo massimo grado di durata emotiva esplodendo scoppia tornando fotografia come l'apocalisse che (non) parla al cavallo di Torino addio al cinema addio mentre le crepe sono le rughe dei muri nessun tempo fuori dal tempo.
*Parole sospese e giochi d'apnea che avevano seguito la visione di "Stray Dogs" al festival di Venezia. Film definitivo del maestro Tsai Ming-Liang. Ancora oggi mi sembra l'unico modo per poter parlare di questo incredibile film.