Non credevo fosse possibile, ma è successo.
Il 28 Settembre c.m. inizia la mia causa civile che mi vede imputato contro Amiu.
Una società che dovrebbe essere al servizio dei cittadini di Genova ne
porta in tribunale uno, insieme al comitato che si batte da anni per la
tutela dell’ambiente e la difesa della salute dei Cittadini
Il Comitato per Scarpino non è però soltanto contro l’inceneritore.
fermandosi lì, ma sfuggendo alla logica del Nimby (Non nel mio giardino)
ha sempre lavorato per informare sui rischi dell'impianto di
Gassificazione ma anche per proporre alternative credibili per la
gestione dei rifiuti del territorio Genovese, consapevole delle
responsabilità che ci dobbiamo prendere come produttori degli stessi.
Negli ultimi anni, a nostre spese ed impegnando il nostro tempo libero,
abbiamo portato a Genova alcuni tra i maggiori esperti italiani e
mondiali sul tema, affrontando questioni che mai erano state poste
pubblicamente durante l’iter di approvazione del progetto di Amiu che
punta tutto sulla disponiobilità di una grande discarica
"comprensoriale" e il futuro grande impianto di termodistruzione.
Abbiamo cercato di dialogare con tutte le parti sociali: abbiamo bussato
alla porta degli amministratori di entrambi gli schieramenti, partiti
politici di qualsiasi colore, industriali, consorzi, sindacati,
cittadini, spiegando con pacatezza il nostro punto di vista.
Abbiamo partecipato a confronti pubblici, anche accesi, con la passione
che mettiamo in quello che crediamo, ma sempre in modo corretto, anche
con i sostenitori più accaniti dell’impianto di Scarpino.
E’ mancato il confronto con Amiu e l'amministrazione, più volte
richiesto ma sempre disatteso, le uniche risposte sono state una causa
civile con relativa richiesta di risarcimento danni da parte di Amiu e
una Penale da parte del presidente della provincia Alessandro Repetto,
perchè si è sentito "diffamato" da frasi che il sottoscritto non ha mai
pronunciato.
Mai c'è stata la disponibilità ad avere un contatto men che meno la
disponibilità per mettersi attorno ad un tavolo e discutere di come
superare il problema, ma quella squisitamente muscolare, attraverso la
forza legale di una società che fattura oltre 100 milioni Euro.
Un ricorso al Tribunale civile che colpisce non solo il sottoscritto che
verrà ridotto sul lastrico, reo di averci messo la faccia, ma
compromette l'esistenza di tutto il "movimento" Comitato per Scarpino, i
cittadini, intimoriti, pian piano si defilano dall' impegno civile.
Amiu ci accusa di denigrazione.
Noi abbiamo denunciato la loro scarsa trasparenza, che ha portato la
società a non rendere pubblico il piano economico che mostra come si
intenda rientrare dell’investimento di quasi 300 milioni di euro.
Noi abbiamo chiesto il piano, ma non abbiamo mai avuto risposta.
E' la stessa Amiu che, proprio a causa della sua insufficiente
trasparenza, è sempre più spesso nel mirino della magistratura, dalla
tragica morte in discarica di Emiliano Cassola a ottobre 2008 alle
recenti sentenze di irregolarità nell' assegnazione di importanti
commesse senza nessuna gara d'appalto.
Non dimentichiamo lo scarico "autorizzato" di veleni direttamente in
mare, ricordo che da Aprile 2010 all' alluvione di Ottobre i casi sono
stati 3, 14.000 ton. scaricate direttamente in mare con l'autorizzazione
della sindaco.
Ma, ci si domanda, i nostri amministratori cosa fanno?
Rimangono in silenzio. Assoluto.
Silenzio, tutti, parla invece la sindaco Vincenzi che ha apertamente
dichiarato, come punto di orgoglio del suo programma, che il
Gassificatore di Scarpino è una "scelta di progresso" per non finire
come Napoli...intanto De Magistris neo sindaco dichiara fermamente che:
...gli inceneritori non sono la soluzione del problema rifiuti ma la risposta
è la raccolta differenziata col metodo del "porta a porta"....infatti ha chiamato
Tommaso Sodano per risolvere il "problema monnezza".
Il Comitato per Scarpino da una parte, il Resto del Mondo dall’altra, in
una partita impari, che dovrebbe avere un esito scontato, se non ci
fosse in palio la salute di tutti noi.
La salute dei nostri bambini, il nostro futuro, che ci riguarda tutti
trasversalmente come individui, non importa se siamo rossi o neri,
poveri o ricchi, genoani e sampdoriani
Per difendere il nostro territorio abbiamo deciso di sfidare un colosso,
esercitando quello che crediamo sia un diritto fondamentale della
democrazia. Il diritto di critica.
Il diritto di criticare scelte che non condividiamo e che continueremo a
contestare punto per punto, fino a quando l’impianto entrerà in funzione
e oltre.
Felice Airoldi portavoce Comitato per Scarpino
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