Il DNA umano più antico, nella Sierra di Atapuerca, in Spagna, rivoluziona la storia dell'evoluzione

Da Rottasudovest
Il DNA più antico mai analizzato, appartenente a un umano vissuto 400mila anni fa nella Sima de los Huesos della Sierra de Atapuerca, in provincia di Burgos, in Spagna, sta rivoluzionando le conoscenze sull'evoluzione della nostra specie. La Sierra de Atapuerca è uno dei più importanti depositi di ossa e resti preistorici d'Europa ed è qui che sono stati trovati i resti di un femore umano. L'analisi del DNA ha messo in relazione l'uomo di Atapuerca con i denisoviani, una specie umana sconosciuta fino al 2010, quando è stata identificata grazie a un piccolo osso di un mignolo e a due denti appartenuti a un bambino, in una gotta nei pressi di Denisova, in Siberia. Come possono avere un antenato comune persone vissute a tanti chilometri di distanza? Quando si è stabilito quel contatto? "Questa scoperta rimette tutto in discussione" assicura ai media spagnoli il paleontologo Ignacio Martínez, che ha partecipato allo studio. L'uomo della Sima de los Huesos, chiamato Homo heidelbergensis, ha tracce dei Neanderthal, per cui ci si aspettava che il suo DNA confermasse questo legame, avendo convissuto, l'homo heidelbergensis e l'uomo di Neanderthal nella Penisola Iberica,  ed essendosi quest'ultimo estinto proprio qui, nel suo ultimo rifugio, nell'attuale Andalusia. La sorpresa è il legame con i denisoviani. Secondo una prima ipotesi, potrebbe essere che nel Pleistocene Medio, questa specie umana di cui non sappiamo niente, occupasse buona parte dell'Europa e dell'Asia: dal sud-ovest europeo fino al sud-est asiatico. Tracce dei denisoviani sono state trovate nel DNA degli abitanti delle isole asiatiche e di melanesiani, il che fa supporre che ci siano stati incroci tra denisoviani e homo sapiens prima dell'emigrazione nelle isole o che i denisoviani abbiano attraversato il mare prima dell'homo sapiens e poi si siano incrociati con esso già nelle isole. Dunque, le nostre conoscenze sullo sviluppo umano sono tutte da rivedere: chi sono i denisoviani e come arrivarono a espandersi tanto, per poi scomparire? La seconda teoria vuole l'uomo della Sima de los Huesos strettamente legato sia agli antenati dei Neanderthal che a quelli dei denisoviani: "Il DNA mitocondriale Neanderthal sarebbe presente, ma magari in un gruppo in un'altra grotta, lo sapremo in futuro" ha detto Matthias Meyer dell'Istituto di Antropologia Evolutiva di Lipsia, anche lui autore della ricerca. Mentre il terzo autore, il paleoantropologo José María Bermúdez de Castro descrive una terza ipotesi: l'Homo antecessor, una specie umana ritrovata sempre ad Atapuerca e vissuta 900mila anni fa, ha dato il suo DNA ai denisoviani. "Immaginiamoci un treno che parte dall'Homo antecessor, fa una fermata nella Sima de los Huesos e arriva ai denisoviani. Dove si troverebbero i Neanderthal in questo binario? Non lo sappiamo". Il DNA mitocondriale si eredita per via femminile, per cui non è sufficiente per avere un quadro completo della provenienza di un individuo: "Se un Sioux fa un figlio con una svedese, il DNA mitocondriale ci dirà che il figlio viene dalla Svezia. E' solo una parte della storia" spiega Ignacio Martínez. Per completarla servono studi ulteriori e per questo ad Atapuerca si ssta lavorando per recuperare il genoma nucleare, che potrebbe dare un'idea più completa dell'Homo hedelbergensis e dei suoi legami con gli altri gruppi umani.

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