Il dolore perfetto
Da Elys
Esiste un dolore
perfetto?
Sì, è quello dell’assenza,
di quando riconosci che intorno a te c’è un girotondo di vuoti immobili,
impossibili da colmare.
E io ne vedo troppi
per non scegliere.
Ballare da sola è un’abitudine
ma ballare con il vento non ha senso. E
non lo ha neanche cercare di chiuderlo in una bottiglia e trovare un
significato a cose che, inutile dirlo, proprio non ce l’hanno. Neanche se ti
armi di torcia lo trovi.
È complicato da
spiegare. Sbrigliare gli interstizi di me, annodati in un presente di
sospensioni. O forse, in verità, è semplice. Riassumibile in un amaro “mai
abbastanza”.
Buttiamo via tutto,
allora.
Buttiamo i giorni.
Le ore.
I minuti.
I secondi.
I ricordi.
I momenti.
Buttiamo via tutto e
lasciamo entrare aria nuova.
Ma riuscirò sul serio
a concederle uno spazio adeguato?
È un dolore perfetto.
Una canzone stonata.
Una frase scordata.
Un pensiero disperso.
Foto mia.
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