Re Guglielmo I depredò il Nord del paese lasciando spopolate vaste zone del territorio con crudeltà e atrocità inaudita, sconosciuta addirittura alle selvagge popolazioni barbare. Guglielmo dovette fronteggiare continue rivolte, e il suo esercito, che contava meno di diecimila uomini, si trovò a contrastare una popolazione ostile di due milioni di persone. Tuttavia Guglielmo era un grande militare e riuscì a mantenere il popolo più o meno sotto controllo.
L'esercito di occupazione costava molto ed il Re aveva bisogno di risorse economiche per pagare i soldati. Il censimento doveva, però, servire anche ad appianare le eventuali, varie controversie di proprietà dei vari possedimenti terrieri. Assicurandosi così pieno controllo del territorio e delle proprietà avrebbe potuto far sì di insediare in Inghilterra normanni e francesi provenienti da altre zone del suo paese natale, così da mantenere la supremazie normanna in Inghilterra.
Il censimento legalizzò inoltre la confisca di tutti i beni da parte dei normanni, e permise la rivalutazione a scopo fiscale delle terre e delle proprietà fondiarie, insieme ai terreni boscosi e prativi. Non sfuggirono al censimento nemmeno gli animali: buoi, mucche e maiali.
Gli anglosassoni definirono questo grande censimento “il giorno del giudizio” (doomsday o domesday).
Il Domesday Book, nato proprio da questo modo di dire, è composto da due manoscritti in latino: il Great Domesday, riguardante 31 contee e redatto in formato più grande, e il Little Domesday, con le descrizioni di Essex, Norfolk e Suffolk, di dimensioni minori, anche se in realtà è molto più dettagliato del Great Domesday. Probabilmente il Little Domesday rappresenta un primo tentativo, non ripetuto con il Great Domesday perché, forse, si considerò troppo oneroso e difficile definire i dettagli di tutte le proprietà d'Inghilterra. Abbiamo già detto che nel censimento, dunque anche nel registro di quest'ultimo, mancano Londra e Winchester.
Per entrambi i volumi, i contenuti sono interamente ordinati e classificati secondo feudi (manieri), piuttosto che geograficamente. Le proprietà appaiono sotto i nomi dei proprietari terrieri (tenentes), vale a dire coloro che avevano ricevuto direttamente dalla corona l'amministrazione ed il possedimento delle terre.
In ogni contea l'elenco inizia con le proprietà del re stesso (che erano forse state oggetto di un'indagine separata). Queste sono seguite da quelle degli uomini di Chiesa e dalle proprietà religiose in ordine di importanza (ad esempio, l' arcivescovo di Canterbury è sempre elencato prima di altri vescovi), laici proprietari aristocratici, ed infine i sergenti del Re(servientes) e gli inglesi che erano riusciti a conservare la proprietà delle proprie terre.
Durante il Medioevo il Domesday Book spesso viaggiava insieme alla famiglia reale. In un primo momento fu impiegato soprattutto per appianare controversie territoriali. Nel XVIII secolo, però, assunse un'importanza molto maggiore, quando il giurista inglese William Blackstone se ne servì per stabilire il diritto di voto di certi vassalli. È stato conservato in vari luoghi, ma ora si trova negli archivi nazionali del Regno Unito.
E' tuttora una preziosa raccolta di informazioni per topografi, genealogisti, storici, geografi e archeologi, che lo consultano per individuare insediamenti medievali di origine anglosassone e normanna.
Rimane dunque una fonte di informazioni insostituibile che ha gettato le basi per la nascita della nazione inglese.
Nel 2006 è stato messa online una parte del Domesday Book a disposizione degli utenti anglosassoni sul sito dell'Archivio Nazionale ed era consultabile pagando la somma di 2 sterline.
Dal 2011, invece, il registro è diventato interamente e liberamente disponibile per la consultazione.
LINK UTILI
http://en.wikipedia.org/wiki/Domesday_Book
http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/102011330?q=inghilterra&p=par
http://www.domesdaybook.co.uk/
http://www.nationalarchives.gov.uk/domesday/
http://www.historylearningsite.co.uk/domesday.htm
http://domesdaymap.co.uk/
Con affetto,
Irene