Sarebbe il titolo di un b-movie horror, lo so, ma rappresenta bene la trista situazione italiana. Il peggior governo della Repubblica è stato rimpiazzato da una combriccola di sedicenti tecnici, tutti più o meno provenienti dallo strapotere bancario e praticamente insediati da quella tristissima partitocrazia che, finalmente riunita sotto gli auspici dell'Inquilino del Quirinale, ora può votare compatta l'ennesima manovra finanziaria all'insegna del massacro sociale più puro: tasse, taglio dei salari, attacco futuro ai (residui) diritti dei lavoratori e precarietà a mani basse.
In compenso il Sovrano di Arcore se la ride: ora può passare il disastro che lui non osava neanche sognare. La Destra è questa: il disastro del vicino è sempre più verde.
Ma nel disastro ci siamo dentro noi, la maggioranza silenziosa e oppressa che non può o non sa reagire. Gli uomini che potrebbero scuotere l'Italia si agitano tra mille dubbi e ripensamenti, cogitano, discutono e dibattono su tutto, lamentandosi di tutto invece di prendere l'unica decisione possibile: la lotta senza quartiere allo zombie del Capitalismo. Costui, ormai, vince per mancanza di avversari.
La Gerontocrazia interna è fertile terreno di coltura per i suoi servi preferiti. E le vittime predestinate, i giovani di oggi, che non avranno lavoro sicuro e sicuramente non avranno pensione, invece di fanculizzare tutti e riprendersi l'Italia, sognano beati.
Monti e i suoi professorini potranno finire di affossare questo Paese senza troppi patemi. Vecchi nel corpo e nell'anima che hanno il solo compito di tranquillizzare i mercati, ovvero il dominio dei morti viventi.
Tutti sappiamo che non ne hanno il diritto eppure nessuno fa nulla. Questa la loro unica forza e noi nella parte delle vittime predestinate. Si salvi chi può.