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Il dono di Ilaria e l’orgoglio di un papà che sogna New York – Di Lino Vuotto

Creato il 14 giugno 2013 da Assugoodnews @assunta73

singforhopeAncora New York, guarda caso. Lino e Big Apple sono una cosa sola e ormai lo avrete capito anche voi. Questa volta però c’è anche Ilaria, quinta elementare appena terminata. Quando canta incanta e quando suona il pianoforte lascia senza parole. Lei è cosi e il suo papà ne è orgoglioso. Avrebbe tanto voluto portarla a New York, sulla Quinta… ma accadrà Lino, so che accadrà. E allora sarà un momento speciale.

L’altro giorno Ilaria ha finito la quinta elementare e l’anno prossimo andrà alle medie. Farà la sezione musicale, lei ha questo dono e io glielo invidio molto: ho provato anni fa a mettere mano a una chitarra ma le note per me sono geroglifici o poco più.

Ilaria quando canta incanta e la prima volta che si è messa davanti a un pianoforte ha iniziato a suonare. Riconosce le note e le mette insieme. Senza scuola. Senza insegnamenti. Sono così i doni naturali e da settembre avrà modo di coltivarli.

Avrei voluto farle un bel regalo per la fine delle elementari e sono sicuro che l’avrebbe lasciata senza fiato. Ha lasciato senza fiato me al solo saperlo. È una cosa bellissima e succede a New York, guarda caso. Quella città che Ilaria sente sempre nominare da suo papà e dove prima o poi arriverà anche lei che per ora la sogna soltanto.

Avete presente la cow parade? Tutte quelle mucche dipinte dagli artisti in giro per la città? New York è andata oltre. Il pianoforte ha 88 tasti e allora la città ha chiamato 88 artisti e gli ha fatto decorare altrettanti pianoforti, che poi ha sparso in giro per la città. E allora via a performance, concerti all’aria aperta, ma non solo. Sì perché chiunque può fermarsi e buttare giù qualche nota all’ombra dei grattacieli o con vista Moma, che so. Oppure all’ombra di uno dei magnifici ponti. Uno spettacolo meraviglioso. E un’idea geniale.

Ilaria, io credo che ci saranno altre occasioni. La vita ci riserva sempre delle sorprese e spesso sono belle. Chiudi gli occhi e immagina. C’è una strada, fantasmagorica, che si chiama Quinta. C’è una sinfonia, bellissima, che si chiama Quinta. C’è una ragazzina italiana che la suona, un po’ imbarazzata ma felice come non mai. E un papà con le lacrime agli occhi.
di Lino Vuotto



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