“Il dono di Natale” di Grazia Deledda: una novella che rievoca sapori antichi dei Natali vissuti in famiglia

Creato il 22 dicembre 2014 da Alessiamocci

“Il piccolo paese era coperto di neve; le casette nere, addossate al monte, parevano disegnate su di un cartone bianco, e la chiesa, sopra un terrapieno sostenuto da macigni, circondata d’alberi carichi di neve e di ghiacciuoli, appariva come uno di quegli edifizi fantastici che disegnano le nuvole”.

La scrittrice di origini sarde Grazia Deledda (1871- 1936), premio Nobel 1926 per la letteratura, torna ad allietarci con un racconto pubblicato in una raccolta del lontano 1930. Una storia “per grandi” che la casa editrice Lindan ha proposto, nel 2012, in una versione illustrata e adatta ai bambini.

La novella di cui parliamo s’intitola “Il dono di Natale” e, attraverso il linguaggio magico della Deledda, ci porta nella terra dell’autrice, la Sardegna, con tutte le tradizioni che ne conseguono. Potrebbe sembrare una storia ingenua, mentre invece tocca e commuove con valori profondi e universalmente condivisi. Viene descritta la realtà di povera gente dedita alla pastorizia; un’esistenza grama, anche se pregna di speranze per il futuro.

Grazia Deledda ci conduce nelle abitazioni di due bambini, Felle e Lia, vicini di casa ed entrambi di umili origini. È la vigilia di Natale ed essi stanno vivendo, con emozione, l’attesa di un regalo misterioso. È una festa diversa rispetto a quella degli anni precedenti: un Natale speciale celebrato nella speranza che qualcosa accada.

La famiglia di Felle è in attesa di conoscere il fidanzato della figlia che, insieme al nonno, si unirà a loro per la cena. I 5 fratelli maschi, fra cui l’undicenne Felle, hanno abbandonato gli ovili per trascorrere il Natale a casa, desiderosi di conoscere questo uomo molto ricco che ha rubato il cuore della loro unica sorella. La vigilia di Natale di questa famiglia coincide, quindi, con la gioia di una festa di fidanzamento. La casa di Lia invece avvolge la propria attesa nel mistero e sarà proprio Felle a scoprire qual è il regalo che tutti aspettano con trepidazione.

Il tenero linguaggio dei bambini contribuisce a dare un’impronta “reale” alla storia. La magia che questo racconto sa generare, consiste proprio nell’atmosfera natalizia che la Deledda ricrea, mentre parla della messa; delle aspettative per quella cena, che Felle già pregusta. Perché la vera felicità, e l’autrice ce lo conferma, consiste nell’attesa del momento tanto agognato. Nella sua preparazione.

“Il dono di Natale” rievoca tempi antichi, profumi e sapori di cose genuine, tradizioni passate e così tanto sentite. Nell’edizione Lindan il racconto è arricchito con immagini che richiamano la Sardegna: murales, fotografie, tessuti. Sono inseriti anche i disegni di due bambini di 10 anni, Giovanni e Isacco, che hanno dato il volto ai personaggi.

Una storia fatta di piccoli gesti, di misere esistenze che vanno avanti con fatica, giorno dopo giorno, utile a non farci dimenticare un passato recente della nostra Italia. Una brutta vicenda di lavoro minorile e di povertà estrema, ma anche di prospettive per il futuro. Dove un grande ruolo ha sempre giocato la fede, e forti radici sono rimaste ancorate alla concretezza della terra.

Il miglior consiglio lo offre il libro stesso, che “parla” al lettore e spiega chi potrebbe essere interessato a questa lettura: “Dedicato a chi ama i regali di Natale”, si legge, “ed è curioso di sapere qual è il dono fatto a Lia e anche quello fatto a Felle. A chi ama le storie che ricordano le nostre tradizioni. A chi ama mangiare cose buone, soprattutto i dolci. A tutti i bambini e a chi ha il cuore bambino”.

Abbiamo escluso qualcuno? Direi di no. Da 6 a 99 anni, ma anche prima e dopo, siamo tutti invitati. Buona lettura.

Written by Cristina Biolcati


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