Il doppio di uno è due

Creato il 08 giugno 2011 da Mcnab75

Breve articolo che immagino darà il via a una serie di ragionamenti spero civili e propositivi.

Discutendo di ebook e autoproduzioni, salta fuori spesso e volentieri la faccenda riguardante l'equo prezzo di vendita. A quanto pare 0.99 euro è la cifra straconsigliata da chi – a differenza mia – controlla meticolosamente le statistiche di vendita italiane e soprattutto internazionali.

I punti a favore dello 0.99 “politico” li sanno oramai anche i sassi, forse è superfluo ribadirli. Oppure si potrebbero riassumere in “costa così poco che me lo prendo anche se dovesse far schifo ai porci”.

Effettivamente la cosa ha un senso. Un po' come quando si va al supermercato e ci si trova davante le ceste di roba in offerta a 1 euro: anche se al momento si tratta di prodotti che non ci servono, va a finire che li compriamo.

SsPG costa 1.99 euro perché in fondo si tratta di un ebook con tanto di immagini, impaginato in modo professionale, e con tanto di copertina disegnata da un vero artista del settore. Non ho mai pensato che 1.99 euro potessero essere “troppi”. Invece qualcuno me l'ha fatto notare.

È una critica sensata? È vero? Non è vero? Credetemi: non l'ho ancora capito.

Una cosa è certa: Milano Doppelganger, la prossima novel che pubblicherò a pagamento, costerà senz'altro 0.99 euro. Sarà un test, ma anche un prezzo a mio parere accettabile per un romanzo breve senza immagini (ma sempre impaginato come Dio comanda, e con una copertina di prim'ordine).

Un ragionamento a margine per chiudere: nessuno (non io, almeno) ha mai pensato di arricchirsi vendendo ebook. L'ebrezza di guadagnare un centinaio di euro l'anno dà, come già accennato, un senso di dignità alla passione per la scrittura. Con cifre leggermente superiori si potrebbe invece innescare un piccolo mercato tra professionisti “affini”, che a mio parere farebbe solo bene.

Esempio: eBookAndBook m'impagina i romanzi digitali gratuitamente. A me la cosa fa piacere, ma al tempo stesso mi scoccia. Parto sempre dal presupposto che i buoni lavori debbano essere retribuiti. Ovviamente, con un ritorno di quattro spiccioli, è impossibile fare un discorso di questo tipo.

Cosa faccio, metto da parte un budget di 50 euro e ne pago 60 per farmi disegnare una copertina e per impaginare il tutto*? Ok la passione, ma credo che andare in perdita non sia l'obiettivo di nessuno. Per questo un guadagno superiore porterebbe a una maggior libertà d'azione. Che poi, uno più uno fa due, non certo venti (euro).

L'alternativa è imparare a fare tutto da soli.

* Si tratta di cifre sparate a caso, senza alcuna attinenza coi professionisti con cui ho avuto a che fare io.


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