La trama (con parole mie): il generale Jack D. Ripper, convinto che i comunisti stiano per avviare un piano di offensiva e conquista dell'Occidente, avvia la procedura d'attacco dell'aviazione statunitense che prevede lo sganciamento di ordigni nucleari sugli obiettivi strategici in Unione Sovietica.
Asserragliato nel suo ufficio e contrastato senza troppo successo dall'ufficiale anglosassone Mandrake, il guerrafondaio Ripper scatena così una serie di eventi che arriveranno a coinvolgere i Presidenti di USA e URSS, impegnati ad interrompere il raid prima che lo stesso scateni la letale controffensiva da oltre cortina.
Quando tutto pare essersi sistemato ed i bombardieri si avviano al rientro, a causa di un guasto tecnico il velivolo comandato da T. J. "King" Kong si dirige senza guardarsi indietro sul suo bersaglio, lasciando i leader delle due più grandi potenze inermi ad attendere la fine della civiltà conosciuta.
Ma il Dottor Stranamore, consigliere del Presidente USA ed ex nazista, ha già un piano in mente...
Ho sempre considerato Il Dottor Stranamore come uno degli esperimenti più arditi e clamorosi del Kubrick sceneggiatore, più che regista, nonchè uno degli esempi più fulgidi di antimilitarismo reso satira e pellicola al vetriolo talmente avanti con i tempi da risultare attuale ancora oggi, con le geografie e geometrie politiche mondiali radicalmente cambiate - almeno sulla carta - dai tempi dei favolosi sixties.
Allo stesso modo considero questa pellicola anche una delle più ostiche del Maestro, vuoi per una sua presenza meno "invadente" dietro la macchina da presa, vuoi per tematiche affrontate in modo certo poco convenzionale, vuoi perchè la modernità dei temi affrontati non viaggia di pari passo con la sensazione di avere di fronte la fotografia di un'epoca ormai inesorabilmente al tramonto, protagonista dei libri di Storia ma decisamente lontana dal pubblico attuale, ormai non più avvezzo - fortunatamente - a sentir parlare di minaccia di guerra atomica e di grandi potenze a confronto come poteva essere fino alla caduta del blocco sovietico - anche se, senza dubbio, si potrebbero trovare problematiche gemelle, pur se differenti sulla carta, anche nel nostro presente -.
Senza dubbio, il risultato è e resta un caposaldo assoluto del genere e del Cinema in toto, esempio di pellicola militante e contro - a tutto e a tutti gli effetti - che seppur non agli stessi livelli del Capolavoro Orizzonti di gloria ne raccoglie in qualche modo l'eredità mostrando un aspetto più "leggero" dello stesso senza risparmiarsi di colpire nel segno una certa "casta" di guerrafondai e uomini politici dal pulsante facile che nel corso dei decenni avranno cambiato volto e motivazioni - dalle armi si è passati al denaro, principalmente, e dall'olocausto nucleare a quello dei mercati - ma certo non hanno abbandonato le loro poltrone, ancorati saldamente ad un Potere contro il quale il buon Stanley si è sempre battuto con tutta la potenza del suo incredibile Cinema.
Esempio e modello di questa categoria di personaggi, ancor più dell'arcigno Jack D. Ripper - un fantastico Sterling Hayden - o dell'uomo d'azione tutto fatti e niente domande T. J. "King" Kong, il mefistofelico Dottor Stranamore, interpretato con una verve unica da Peter Sellers - che presta volto anche all'ufficiale anglosassone Mandrake ed al Presidente USA -, residuato del mondo che i nazisti si erano prefigurati ed ancora una volta nelle sale che contano delle nazioni che contano, incapace, nonostante tutti gli sforzi, di celare una Natura che neppure un braccio meccanico è in grado di tenere nascosta all'anima - celebre il passaggio della lotta tra il Dottore ed il tentativo della sua mano destra di elevarsi in piena posa da saluto nazista -.
Il resto è un affascinante mosaico di sequenze d'azione che rimandano ai primi lavori del regista, riprese dei velivoli diretti agli obiettivi strategici che anticipano le danze delle future odissee nello spazio e straordinari scambi di battute - indimenticabile la telefonata tra il capo di stato USA e quello sovietico -, impreziositi da un bianco e nero perfetto e scenografie da urlo - la sala ovale fulcro delle attività di guerra a stelle e strisce è un vero e proprio gioiellino -.
Un altro tassello ed un altro grande prodotto della carriera di uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi, che di fatto chiuse un'epoca - per lui e per il mondo della settima arte - e si preparò ad aprirne un'altra non soltanto nuova ed oltre ogni confine, ma densa e traboccante Capolavori anche e più di quanto non fosse stata quella precedente, della quale Il Dottor Stranamore rappresenta senza dubbio uno dei vertici più innovativi e clamorosi.
Come se non bastasse, a quasi cinquant'anni dalla sua realizzazione, questo film riesce ancora a mostrare e dimostrare quanto la stupidità umana si sia resa - e si renda, non crediate - responsabile di molte delle tragedie più grandi che abbiano colpito la nostra civiltà ed il pianeta stesso, e riesce nell'impresa prendendosene gioco senza alzare neppure la voce, mettendo alla gogna l'ignoranza e la sete di potere, due delle piaghe più grandi con le quali siamo costretti a fare i conti ogni giorno e ad ogni livello di questa nostra società tanto stratificata quanto stupidamente semplice.
E non lo dico come fosse un complimento.
MrFord
"I'm gonna brag about it
I'm not gonna stay in school
I'm gonna rob and steal
gonna break every rule
I'm a time bomb, baby
I'm a time bomb, baby
I'm a time bomb, baby
I'm a time bomb, baby."Ramones - "Time bomb" -