Infatti il governo ha sospeso dal 28 febbraio l’emergenza Africa, considerando unilateralmente chiuso il problema, diminuendo drasticamente i fondi per i migliaia di rifugiati accolti a causa delle primavere arabe e della guerra di Libia e cessando di occuparsi del problema. Ai richiedenti asilo è stata proposta la firma di una liberatoria in cambio di 500 euro che dovrebbero compensare la cessazione di qualsiasi forma di assistenza. Una situazione disperata, perché i Comuni non hanno soldi per occuparsi anche di questo problema, i profughi sono senza fissa dimora, senza documenti, senza lavoro, senza possibilità di espatrio: hanno ricevuto dall’Italia il riconoscimento di una condizione drammatica, diversa da quella dell’immigrazione irregolare, ma adesso sono stati abbandonati, con un nuovo colpo alla credibilità e alla dignità del Paese, come se non bastasse tutto il resto.
Ma il governo tace, e tace, ovviamente anche quella finzione residuale di Europa così arcigna e vacua. Solo la Caritas diocesana denuncia l’abbandono e sottolinea i pericoli di una situazione di questo tipo e anche la follia di buttare via i tanti interventi formativi finora prodotti, Ma certo non ci si sarebbe aspettati anche il silenzio della persona che dal lontano 1998 e fino a ieri, è stata la portavoce dell’ Onu proprio per i rifugiati. Una memoria un po’ volatile : se 14 anni si dimenticano così in fretta, quanto dureranno i buoni propositi di 20 minuti di discorso?