Il Duomo nel patrimonio protetto Unesco: iniziato il lungo iter

Creato il 20 febbraio 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

In campagna elettorale l'allora candidato Andrea Massari, oggi Sindaco di Fidenza, lanciava l'idea di inserire la nostra cattedrale e della via Francigena nel patrimonio dei beni con protezione Unesco e dichiarava"Fidenza è una città dalle risorse straordinarie che può e deve aprirsi al mondo. Per questo ci prendiamo l’impegno di iniziare subito, se saremo eletti, l’iter per l’inserimento della Cattedrale e della Via Francigena nel patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco, coinvolgendo tutte le Istituzioni a cominciare dal Ministero del Turismo."


Anche Amedeo Tosi, oggi Presidente del Consiglio Comunale, si trovava d'accordo con la proposta “Andrea ha ragione, questa è la strada da seguire. Proprio partendo dalla Cattedrale e quindi dalle origini della città e del territorio, Fidenza riprende quel rango che la storia le ha sempre assegnato. Il rango di città europea e al tempo stesso fortemente inserita nella tradizione religiosa e culturale italiana. Da secoli qui ci sono una Cattedrale, una Diocesi, una comunità che intorno alle reliquie di San Donnino hanno scritto la storia e costruito il futuro di Fidenza”.

Non nascondevo il mio scetticismo con un post dal titolo "La cultura in campagna elettorale" rifacendomi a due fattori che vedevo come ostacolo all'iniziativa: 
  • il contesto urbano in cui la cattedrale era collocata che presenta, oltre ai segni dell'abbandono, costruzioni recenti fuori scala estetica. Il recupero alla città di Palazzo Arzaghi potrebbe essere visto come primo segno di una andare in controtendenza a questo riguardo)
  • l'interno della cattedrale dove si sono stati interventi avventati in passato (ad esempio pavimento) e più recenti (rimozione altare secentesco e musealizzazione di altre parti)
Duomo di Fidenza. Matroneo
Nel recente senz'altro alcuni interventi di recupero dei matronei e delle cappelle laterali e la messa in decoro di parte dell'esterno, pur essendo lontano da una sistemazione completa, hanno migliorato la situazione. Alcune parti all'esterno necessitano da tempo di importanti interventi che abbiamo in varie occasioni evidenziati. Altro fattore positivo è senz'altro quello della conoscenza del monumento e della facciata in particolari, negli ultimi cinquant'anni non sono mancati studi di buona qualità sia nell'inquadramento storico della chiesa che della splendida facciata e delle sue "pietre parlanti". Tutto ciò premesso la notizia fresca di ieri, 19 febbraio 2015, di aver ottenuto il supporto ministeriale per iniziare il percorso per candidare la "Cattedrale e della Via Francigena nel patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco" non può che trovarci favorevoli. Il tentativo merita quindi attenzione ed ognuno deve sentirsi in qualche modo coinvolto. Alla fine, se condotto seriamente ed senza anticipati trionfalismi, il tentativo potrebbe metter in moto un processo positivo per la città qualunque sia l'esito finale. L'interessamento del Ministero per i Beni e le Attività culturali che ha portato mercoledì scorso, 18 febbraio, all'incontro tecnico con il Segretario Generale del MIBAC Antonia Pasqua Recchia presente l'assessore fidentino Alessia Gruzza e alcuni parlamentari parmensi è comunque solo un inizio, come dice lo stesso Sindaco Massari. 

Ricordiamo infine che la candidatura della Via Francigena esiste già un importante precedente nel 2011. In quel caso la bocciatura da parte dell'Unesco fu così motivata:
"Per la sua importanza storica e religiosa, la via Francigena è stata proposta da un pool di esperti, riuniti in un convegno a Siena il 15 luglio scorso, come Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Ma, nonostante l'indiscusso interesse verso gli elementi storici, artistici, territoriali, spirituali e devozionali di questo percorso, la candidatura sta risultando estremamente complessa, come spiegato da Adele Cesi, dell'Ufficio Patrimonio Mondiale dell'Unesco presso il MiBAC, nell'illustrare il percorso del Comitato di pilotaggio: "La dimensione del progetto, la grande varietà e diversità di situazioni che si presentano lungo il percorso italiano, legate a diversi strumenti di protezione e gestione dei beni e dei territori, e il grande numero dei soggetti coinvolti, rendono questa proposta particolarmente delicata nella sua gestione". http://www.nannimagazine.it/articolo/7726/

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