E così possiamo affermare con certezza che in Benin gli anacardi non si imbustano, ma si imbottigliano. Avete idea di quanto sia scomodo tirare fuori degli anacardi dal collo di una bottiglia? No?? Ve lo diciamo noi: è una piccola guerra psicologica, o voi o il collo della bottiglia. Dovete smuoverla, sbatacchiarla, fermarvi, distrarla (la bottiglia) e poi lanciarvi in un ritmo tribale, alla fine qualche anacardo lo riuscirete a tirare fuori. Poi dovrete ricominciare, il tutto ad libitum, fino a raggiungimento della quantità voluta.Con tutta franchezza ci siamo dati una motivazione di tipo antropologico/sociale. Certo viviamo in una società dove si va sempre di corsa, non abbiamo tempo per nulla e così vince su tutto la bustina di plastica con strappo, le insalate già pronte, il cibo precotto.
Conquistati gli anacardi li abbiamo tritati fini fini, forse per vendicarci, chissà (hiihi) comunque interi di certo erano un po' scomodi per rimpinguare il ripieno. E il sale? Beh no, fra anacardi e pecorino temevamo l'arsura! A questo punto abbiamo tagliato un po' di porro, nostro grande amore che non manca mai! Beh ormai era l'ultimissimo, la stagione è terminata ad aprile. Ci rivediamo a settembre caro porro, ci mancherai.Le fettine erano piccole e quindi abbiamo creato dei fagotti cercando di chiudere tutti i lembi in un solo punto con gli stuzzicadenti.Vinta la battaglia della chiusura abbiamo messo ad imbiondire il porro e subito dopo a scottare i fagottini. Beh A questo punto sì che ci va un pochino di sale.Però eravamo insoddisfatti e lì l'idea di inserire la birra! Abbiamo sfumato, anzi abbiamo abbondato coprendo quasi la carne e facendo finire la cottura nella birra.Il risultato ci è proprio piaciuto.Con questa ricetta partecipiamo al contest di mammainpentola "Fantasie con il basilico", ma se la mammainpentola è in giuria ci autedifiniamo fuoriconcorso, visto che lei è una nostra giurata QUI ^_^