"La guerra globale alla droga "e' fallita" e i Paesi del mondo dovrebbero valutare l'ipotesi di legalizzare la marijuana, per indebolire la criminalita' organizzata. Sono le raccomandazioni contenute nel rapporto della Commissione globale per le politiche sulla droga, di cui fanno parte Kofi Annan e numerosi ex capi di Stato, in cui si esorta a trattare la droga come una "questione sanitaria".
Per il rapporto serve un nuovo approccio per ridurre il consumo che sostituisca la strategia di criminalizzazione delle droghe e l'arresto dei consumatori. In sostanza, "vanno cambiati radicalmente i sistemi usati finora dagli Stati e dagli organismi internazionali per contrastare la tossicodipendenza" e "i tossicodipendenti devono essere trattati come pazienti". Queste le conclusioni ufficializzate già lo scorso mese in una conferenza stampa tenutasi a New York.
"Le conclusioni e le proposte che vengono dalla 'Global Commission on drug policy' confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, il fallimento delle politiche proibizioniste". E' quanto sottolinea il segretario dei Radicali, Mario Staderini, per il quale "il proibizionismo non funziona e non conviene, provocando immensi costi civili, economici, e sociali; e' una forma di repressione sociale di massa che garantisce fiumi di denaro a terrorismo e narcomafie".
Staderini, a tal proposito, ricorda che "solo in Italia sono oltre 20 i miliardi di euro assicurati alla criminalita' dalla droga proibita, mentre quattro milioni sono i consumatori trasformati in criminali, 250.000 gli spacciatori e 28.000 i detenuti per violazione della legge sugli stupefacenti. Da anni - lamenta il segretario radicale - questi dati non possono essere conosciuti e discussi dall'opinione pubblica"."
Dallo scorso mese, molte sono state le testate italiane cartacee e web che hanno ripreso e commentato positivamente la notizia. Da "Il Venerdì" de "La Repubblica" a "Il Sole 24 Ore", da "Dagospia" al blog di Beppe Grillo, solo per citarne alcune. Purtroppo però in Italia c'è anche un'ottusità di fondo alimentata dalle solite correnti di destra e cattoliche che continuano a falsificare dati e corretta informazione per sostenere una politica proibizionista che poggia le sue basi solo su false ideologie. Una politica che negli ultimi anni, "grazie" all'inasprimento della legge "Fini-Giovanardi", ha sperperato fiumi di milioni di denaro pubblico per accertamenti e perquisizioni a grow shop, semplici e innocui coltivatori e consumatori di cannabis, per colloqui surreali con assistenti sociali e psicologi che devono perdere il loro tempo (pagato dalla stato italiano) con soggetti, in teoria, potenzialmente pericolosi e infine cosa ancor più grave, per intasare le carceri sempre di semplici consumatori.
Un'assurdità che non vede vie d'uscita in termini pratici ed economici, se, come dice Kofi Annan e non solo, non si rivede radicalmente tutta la politica antiproibizionista fin qui applicata.
Di Redazione. 25 luglio 2011 | Archiviato in Echi quotidiani