Il falò delle vanità

Creato il 24 gennaio 2014 da Povna @povna

Sarà una recensione rapidissima, perché gli eventi delle ultime 48 ore lasciano, come è ovvio, ombre, commenti e strascichi (ne parlerà, magari, in seguito). E la ‘povna (che si appresta per di più a salire al nord in missione, per conto di Barbie) il poco tempo residuo lo dedica a ciò che continua a essere suo pregio e privilegio, sempre, vale a dire: santa scuola.
Però per questa settimana, poiché ne aveva parlato a proposito del film di Virzì, lunedì scorso, ci teneva a consigliare un grande, grandissimo romanzo. Il falò delle vanità di Tom Wolfe, appunto, che parla di finanzieri, e crisi, e tutte cose, negli anni Ottanta, con un piglio severo, e nitidissimo, di inchiesta. Libro importante da leggere tanto più adesso, per prendere coscienza che quello che ci separa (nonostante tante e oggettive somiglianze, che partono dalla moda di leggins e fuseaux ma corrono bene oltre l’estetica) dall’edonismo reaganiano è una distanza siderale di millenni. E sì che, qualcuno dei più avvertiti, allora, sapeva che si stava navigando male.
E dopo questo sconclusionato accenno, assai di corsa, la ‘povna si ributta nella prosa del mondo; partecipando però con questo post al venerdì del libro di Homemademamma.

Affresco poderoso e giustamente celebre dell’ascesa dei signori del vapore sub specie anni Ottanta. Contrattazioni, mercati, Wall Street e il virtuale che supera il reale. E poi New York, le sue contraddizioni, crogiolo di culture tra il vecchio mondo che muore (più o meno dignitosamente) e il nuovo che avanza sempre rombando e non necessariamente con l’anima pulita. Su tutto, il gigantesco potere dell’informazione, che su ogni cosa detta legge e ogni cosa crea e può. A leggerlo adesso colpisce anche, se non soprattutto, il potere evocativo di una profezia autoavverantesi, nel prendere atto di quanto siamo ancora immersi in quel mondo che, tra le righe di Wolfe, viene satireggiato con una perizia direttamente proporzionale alla sua attuale definizione a livello globale. Un monumento al New Journalism che si fa trama: ce ne fossero, in Italia.