Con Asia Argento, Julian Sands, Andrea Di Stefano.
Solo guardare le faccette di Asia Argento e il suo improponibile playback da soprano, fa sbellicare dalle risate…o attorcinare le budella e aver voglia di urlare “Raccomandata!!”. Pessima interpretazione, ma talmente scarsa che non riesci a fare a meno di fissarla sperando che nella prossima scena, magari, recupera, perché non può essere che suo padre non le abbia detto di darsi una regolata, e invece niente! Meglio gli altri attori, tra cui l’appariscente Nadia Rinaldi e, devo ammetterlo, forse Julian Sands è il miglior Fantasma mai visto. È lercio, pazzo, schifoso e sexy al punto giusto. Però è anche completamente diverso da quello descritto nel romanzo!
Non gli importa della musica, ma dei topi. I veri protagonisti sono i topi. Fanno senso, sono spietati e sanguinari eppure, in quei loro corpicini rivoltanti c’è un cuoricino che batte per il Fantasma, colui che hanno adottato e cresciuto, da neonato a uomo. Dopo l’uomo cresciuto dalle scimmie, dai lupi, eccone uno allevato dai topi! Credibilissimo, vero?
C’è un andazzo talmente approssimativo negli attori, nella regia, negli effetti speciali e in tutto il resto che sembra un filmetto fatto da dilettanti con quattro soldi.
Benché non manchino scene truci, forse è l’unico film di Dario Argento guardabile senza troppi patemi d’animo.
Con Emmy Rossum, Gerard Butler, Patrick Wilson.
Tutti bellissimi e perfetti…anche troppo! La protagonista è tanto perfettina e cinguettante da essere insopportabile. Cantano, cantano...va bene che è un musical, ma tutte queste canzoni così piattamente melodiose a un certo punto annoiano.
Il rapporto tra Christine e il Fantasma/Erik (al contrario del film di Dario Argento) resta platonico, sono uniti dalla musica, lei è convinta che lui sia un angelo della musica inviatole dal padre per istruirla al meglio nel canto. Christine prova per il Fantasma un'ipnotica affascinazione. Un Gerard Butler sfigurato è pur sempre Gerard Butler! Ma altrettanto bello, e decisamente più facile da gestire (non è certo paranoico e ossessivo quanto Erik!), è l'amichetto/primo amore dell'infanzia, Raoul.
La trama rispetta abbastanza il romanzo di Gaston Leroux, ma ancor di più l'adattamento di Andrew Lloyd Webber, stesso autore del musical "Cats". Dopo il successo ottenuto a Broadway, dalla fine degli anni '80 in poi, approfittando della riscoperta dei musical al cinema (dopo il trionfo di "Muolin Rouge!"), i produttori non hanno potuto lasciarsi sfuggire "Il Fantasma dell'Opera". Scelta indovinata, anche fin troppo facile, è andato molto bene al box-office!