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Il fantasma di Maria Cantada protegge i tesori di Medusa

Creato il 13 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate

Il fantasma di Maria Cantada protegge i tesori di MedusaEsiste in Sardegna, quasi al suo centro geografico, nel territorio di Samugheo, un castello noto come “Castello di Medusa“. Il maniero sorge nel confine tra la Barbagia e il Mandrolisai; esso è stato costruito sopra il pianoro di uno sperone di roccia a strapiombo di notevole altezza. Della struttura del castello al giorno d’oggi non rimane molto, nonostante il luogo mantinene un gran fascino soprattuto grazie lo splendito contesto paesaggistico nel quale è inserito.

Questa zona, è rimasta quasi irraggiungibile sino ai nostri giorni ed il percorso si poteva effettuare con soli mezzi animali o a piedi. L’impressione più immediata, è il totale isolamento della zona dal resto del territorio protetto da decine di grotte ed anfratti, tra una fitta vegetazione e le acque e cristalline di alcuni piccoli fiumi. Qui il silenzio regna sovrano, per cui risulta facilissimo percepire i rumori. Il castello di Medusa è considerato uno dei luoghi magici per eccellenza della Sardegna. Nel suo interno ci sarebbe il fantasma di Medusa (per alcuni una fata e per altri una strega), che avrebbe nascosto lì favolose ricchezze.

Il Castello  ha sempre attirato studiosi per via del silenzio che ne copre le origini, sia per il nome, Medusa, che ricorda un mostro mitologico, una Gorgone che per volere di Minerva aveva dei serpenti al posto dei capelli ed il cui sguardo aveva il potere di pietrificare le persone.

Il fantasma di Medusa rivive tra ciò che rimane del castello  ed i racconti sono

Il fantasma di Maria Cantada protegge i tesori di Medusa
davvero numerosi. La protagonista  è Medusa, dalla  chioma di serpenti e dallo sguardo che pietrificato, o la moglie di un re con le orecchie d’asino. Molte le leggende e le superstizioni di questo luogo che ancora oggi appare incantato. Tra le tante testimonianze e leggende, si racconta che il famoso Re Medusa, si era rifugiato nei sotterranei del suo castello, ma per rendere meno pesante la sua prigionia forzata, ogni notte, usciva per incontrare la sua bella e amata Maria Cantada, che dimorava in un vicino colle verdeggiante a  tutt’oggi denominato sa conca de Maria Cantada.

La ninfa boschiva tesseva fili di lino con il suo telaio d’oro massiccio e il rumore della tessitura veniva sentito in lontananza come un lugubre rintocco a morto. Il re, durante le sue sortite per raggiungere l’amata, per trarre in inganno i nemici, era solito ferrare il cavallo al contrario. Ben presto,proprio a causa del desiderio di uscire allo scoperto, il re fu ucciso dai suoi nemici e da allora il tanto celebrato fantasma di Maria Cantada, fluttua nel buio della notte in compagnia di esseri mostruosi avvinti dalle fiamme.

 


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