Particolare del sarcofago d'argento di Psusennes
(Foto: Ancient Origins)
Durante la seconda guerra mondiale a
Tanis, in
Egitto, un archeologo francese,
Pierre Montet, fece una scoperta che potrebbe rivaleggiare con quella della tomba di
Tutankhamon fatta da Howard Carter. La notizia di questa scoperta, tuttavia, non sollevò lo stesso interesse di quella di Carter.
Pierre Montet scoprì la sepoltura di un faraone poco conosciuto della
XXI Dinastia di nome
Psusennes I. Costui salì al potere all'inizio del
Terzo Periodo Intermedio, un periodo di instabilità in Egitto, durante il quale il potere faraonico era frammentario e il paese era diviso tra
Alto e Basso Egitto. Il potere del faraone era stato limitato alla regione del Delta, mentre il Sommo Sacerdote di Amon, che risiedeva a Tebe, aveva giurisdizione su quasi tutto il resto dell'Egitto.
Collare in oro e lapislazzuli del re Psusennes, ritrovato nella sua tomba
(Foto: Wikimedia Commons)
La sepoltura di
Psusennes ha smentito
il fatto che i faraoni non esercitassero più quel potere al quale erano abituati. La bara del faraone, infatti, è in
argento massiccio, il che fece meritare a
Psusennes il soprannome di "faraone d'argento". Gli Egizi consideravano l'oro come
carne degli dei, l'argento, invece, era destinato alle
ossa di questi ultimi. L'argento, tuttavia, a differenza dell'oro, non era facilmente reperibile in
Egitto e doveva essere
importato, forse dall'
Asia occidentale e dal
Mediterraneo. L'argento, dunque, era un bene di valore ancora maggiore dell'oro.
La bara di
Psusennes, dunque, essendo d'argento riflette la ricchezza del paese che egli governava. Gli oggetti trovati nella tomba, inoltre, sono di altissima qualità ed indicano che vi era, all'epoca di
Psusennes,
artigiani specializzati in grado di produrre oggetti di lusso.
Maschera funeraria in oro massiccio di Psusennes
(Foto: Wikimedia Commons)
Il sarcofago antropoide d'argento di
Psusennes è stato trovato all'interno di una
bara di granito rosa, a sua volta racchiusa in un
sarcofago anch'esso di granito. Quest'ultimo era appartenuto a
Merenptah, faraone della
XIX Dinastia, figlio di
Ramses II. Al contrario della bara e degli oggetti in essa contenuti, la mummia di
Psusennes non è sopravvissuta ai secoli. Nella tomba sono stati trovati solo un mucchio di ossa e di polvere nera che accompagnavano una
maschera funeraria d'oro che era stata deposta sul volto del faraone. Probabilmente la mummia venne
distrutta dall'acqua che filtrava attraverso il terreno, poiché anche diversi oggetti in legno contenuti nella tomba sono andati distrutti allo stesso modo. Pierre Montet, tuttavia, è riuscito a trovare i
vasi canopi dove erano custodite le viscere di
Psusennes, gli
ushabti e altri oggetti non deperibili che, di dice, rivaleggiano in preziosità con quelli del tesoro di
Tutankhamon.
La ricchezza del tesoro di
Psusennes è, forse, legata alla notevole lunghezza del suo regno che, secondo
Manetone, durò
dai 41 ai 46 anni. Proprio questa scoperta induce a prendere nuovamente in considerazione la situazione dell'Egitto durante il Terzo Periodo Intermedio.