Vabbé, incasso e non mi incasso. Cerco di farci su una risatina. Ma venti giorni di sparate assurde dopo ci ripenso e penso che forse preferirei cambiare romanzo o almeno paese. Perché, tanto per sintetizzare le nostre miserie estive:
- Non si è ancora capito bene che cosa c’è nella manovra e nel feferalismo, no, feredalismo, fiordaliso con autismo, insomma quella roba lì che ha due ministri due che brillano per assenza (tanto fa tutto Tremonti): taglia le risorse agli enti locali ma gli da il dirittro di imporre nuove tasse. L’unico a essere contento (Tremonti a parte) sembra sia Dario di Vico sul Corriere di oggi: comunque ve l’ho sempre detto che da qualche parte l’Ici sulla prima casa risaltava fuori… Formigoni non incassa e invece si incassa e dice che vuole parlare direttamente col capo…
- Già, ma dov’è il capo? Dai giornali tuona che la legge bavaglio va avanti, indifferente al fatto che la gente incassa sempre meno e si incassa sempre di più (oggi protestano i vituperati giornalisti). In aula alla Camera il 29 luglio! Fini dice che non è cosa? Chissenefrega! E’ soltanto il Presidente, della Camera…
- Ma Lui, il capo, non c’è. Non è più al G8/G20 di Toronto (bella città, festa noiosa: menomale che aveva dietro la nuova biondina che sembra Noemi ma più gnocca a tenergli compagnia: lo scrivo adesso che fra un po’ non si potrà più…). E’ in Brasile. Ma a fare cosa? Mistero…
- Intanto a Palermo confermano 7 anni a Dell’Utri inquanto mafioso (i solti giudici massimalisti). E quello esulta manco avessero recuperato la Nazionale ai Mondiali. Il TG1 di Minzolini dedica tre minuti tre (che manco la marea nera in Luisiana quando è esplosa) alla sua assoluzione. Chissà se non lo condannavano! L’opposizione fa notare, in tono molto british, che trova il tutto alquanto bizzarro. Pisanu (ma non faceva parte della maggioranza? Era ministro degli Interni!) spiega pubblicamente che malgrado la sentenza di Palermo non lo ammetta, negli anni 90 delle stragi una trattativa fra Stato e Mafia c’è stata…
- Intanto crollano le Borse. Milano, come al solito, è quella che va peggio (mentre quelle europee perdono sul 2%, lei molla giù il 4,5%). Colpa delle banche, che salta fuori che hanno ancora in pancia un sacco di titoli se non tossici non proprio molto digeribili. Ma il capo, dal Brasile, fa sapere che invece le banche italiane sono quelle che hanno reagito meglio, che la crisi è ormai un ricordo, che tutto va bene, madama la marchesa! Ma allora perché la nostra Borsa continua a rotolare, i consumi vanno sempre più a picco e Giuseppe Oddo (grazie, Giuseppe) sul Sole 24 ore on line ci fa notare come nei pimi mesi del 2010 le sofferenze e le perdite sui crediti bancari italiani (mica svizzeri) siano cresciute molto e molti siano i dubbi sull ‘effettiva consistenza dei loro patrimoni…
- Intanto i soliti dottori sottili notano che il derafelismo (o quel che l’è) ha scarse possibilità di essere approvato in tempi ragionevoli, che all’interno della Lega Maroni e Calderoli non si parlano più (anche il vostro, di cuori, sanguina all’idea?), che la legge bavaglio comunque slitterà a settembre, che la manovra (ma quale?) a saldi invariati piace all’Europa (il che non vuol dire molto), che alla fine Moody’s il declassamento del rating sta per farlo alla Spagna e non a noi (c’è da godere? E chi sarà il prossimo paese a essere sotto schiaffo?) e, proprio per essere ottimisti fino in fondo, che il condono edilizio per adesso ancora non è passato (e non è che non ci abbiano provato…).
Tutto questo ha una spiegazione? Voglio dire, diversa da un semplice “siamo nella m…”, che fin lì ci arrivavo da solo, grazie.
Probabilmente non è questa, la spiega: ma avete visto quanto fard si da il capo? Nelle sue foto recenti il fondotinta prevale su tutto: rughe, rughe d’espressione, espressione, identità. Tutto dissolto in una monocorde tonalità beige scuro. Che il troppo make up gli abbia dato alla testa? Non mi spingerei a tanto. Ma se tanto mi da tanto, agli orfani di buoni consigli di investimento mi sentirei di dire: comperate titoli delle ditte di cosmetici (altro che banche!). Se la tendenza è questa presto le confezioni di cipria si venderanno non più grandi come un’ostia ma tipo testuggini di mare, che per portarle in giro ci vorranno un paio di facchini apposta…