Il fattore "s".

Da Perla
Siamo cauti nei giudizi. Prima di dire che uno è stronzo bisogna leccarlo. Se sa di merda allora sì. Se no, si rischia una querela.Marcello Marchesi, Il malloppo, 1971
Spesso mi è capitato di sentire espressioni del tipo: “Mi piaci perché sei uno stronzo”,  “Ma che stronza che sono, eh?” Frase, quest’ultima, detta con malcelato orgoglio, quasi a voler dire:  “Come sono in gamba, eh?”. E, quando sento espressioni di questo genere, penso: la gente non conosce, forse, il significato di quel che dice. Provo a dare un mio modestissimo contributo.
Dalla Treccani.it: strónzo s. m. [dal longob. *strunz «sterco»]. –
1. Massa fecale solida di forma cilindrica.
2. (f. -a) Volgare epiteto ingiurioso, la cui connotazione offensiva si è andata via via riducendo con il tempo, fino a significare, genericamente, «persona inetta e incapace, o che comunque si comporta in modo criticabile»: «... Ci ha detto anche stronzo ... E, in quanto a stronzi», crollò il capo, «siamo tutti compagni ...» (C. E. Gadda). Spesso anche scherz., in tono amichevole: dai, non fare lo s., vieni con noi!Anche in funzione di agg. (come attributo o come predicato): che ragazza stronza!;ma sei proprio stronzo!; quanto siete stronze!; impiegati stronzi così non ne avevo mai conosciuti! (e, con tono scherz. e amichevole: sei il solito s.!); con riferimento a atteggiamento, discorso e sim., stupido, odioso, detestabile: ragionamenti s.; un comportamento s.; ha delle idee davvero stronze. Dim. stronzétto,stronzettino; accr. stronzóne; pegg. stronzàccio (tutti in senso fig., con i rispettivi femm. stronzétta e stronzettina, stronzóna, stronzàccia)
Non proprio  di che  andar orgogliosi e fieri, non vi pare?Alcuni usano stronzo con il significato di furbo. Come si può leggere sopra non è così e, in ogni caso, anche qui niente di particolarmente gradevole.
Sempre dalla Treccani.it :furbo agg. e s. m. (f. -a) [voce di origine gergale, di provenienza ignota]. – Accorto nel fare il proprio tornaconto, nell’evitare di cadere in inganni e tranelli e nel cavarsela da situazioni imbrogliate o pericolose; astuto, scaltro: un uomo f.; un commerciante molto f.; sei stato f ad accorgertene subito!; per estens., riferito all’aspetto, al modo di agire: che aria f!; è una trovata veramente f.; occhi f., vivaci e maliziosi; spesso come sost.: non fare tanto il f., o la f., con me!; un f matricolato,di prim’ordine, di tre cotte. In origine, furfante, imbroglione, ladro, vagabondo (anche come sost.), o che è proprio di ladri, vagabondi, malviventi; e lingua f. fu altra denominazione del gergo furbesco. Dim. furbétto (v.), furbacchiòlo; accr. furbacchióne (v.), furbóne; pegg. furbàccio. Avv. furbaménte, in modo furbo, da persona furba: sottrarsi furbamente al controllo; sorridere,ammiccare furbamenteIo non amo la furbizia. Non dico che sia completamente inutile, spesso è necessaria per trarsi d’impaccio in situazioni complicate  e quando l’intelligenza non ci soccorre; quel che detesto della furbizia, e dei furbi, è quell’assurgere a modello vincente nella società. Ah, poi ci sarebbero quelli che equiparano la stronzaggine alla cattiveria… e fin qui  concordo, nel senso che, forse, tra tutti coloro che amano la stronzaggine come valore, sono quelli che più si avvicinano al significato vero. Ma non mi piacciono, come non mi piacciono gli altri tipi citati, e se mi capita di incontrarne uno, dopo il necessario tempo per capire chi ho di fronte, metto il necessario distacco tra noi.
Che volete farci, non sono una furba, non sono una stronza, non frequentatemi. :)))Magari  le persone descritte sopra penseranno che sono una “sfigata”, ma preferisco passare per tale, anche per stupida, piuttosto che tradire i valori in cui credo: onestà, lealtà, comprensione.