Il federale

Creato il 26 novembre 2010 da Robydick
1961, Luciano Salce.
Primo Arcovazzi di Cremona è un fascista convinto della milizia, non una cima intellettuale ma zelante, atleticamente preparato e fidatissimo. I suoi ufficiali, con la promessa di promuoverlo al grado di federale, gli assegnano l'incarico di portare a Roma il professore Erminio Bonafé, intellettuale antifascista e probabile futuro politico. E' un momento delicato, siamo nel 1944 e gli americani avanzano spediti.
Arcovazzi preleva Bonafé senza colpo ferire, carica il prigioniero sul carrozzino del sidecar e partono per un viaggio affatto semplice. E' marziale e determinato Arcovazzi, canta sempre l'Inno dei Sommergibilisti (canzone militare che il regime fece propria), tronfio per fede fascista ed incarico di prestigio ricevuto, a suo modo cortese, tanto che ogni volta la strada presenta un'asperità avvisa il passeggero: Buca! Buca con acqua!, un tormentone divertentissimo.
Un viaggio fra strade e paesi bombardati dagli americani o devastati dai tedeschi, l'8 settembre è già trascorso da un pezzo, in giro c'è miseria e fame, uomini allo sbando che negano anche di esistere se uno li incontra, donne che s'arrangiano in qualunque maniera. E' un'italia dove si rubano polli... La fede di Arcovazzi è incrollabile. Bonafé gli parla, cerca di stimolarne il senso critico, anche di fronte a quello che si vede o che gli capita, ma nemmeno i maltrattamenti tedeschi che li imprigioneranno lo faranno desistere: è tutto d'un pezzo, "mi piego ma non mi spezzo!". Quando arriveranno come tappa intermedia da un amico dell'Arcovazzi scopriranno che "è morto" in Albania mentre probabilmente "è vivo e imboscato" in soffitta. Nulla e niente fa demordere l'ardito, che arriverà a Roma in un giorno molto particolare, con indosso una divisa da federale comprata, è vero, da una bancherella, che però gli spetta: è il 4 giugno 1944...
Film da Olimpo, una storia drammatica e divertente, con Tognazzi nella parte di Arcovazzi che è uno dei personaggi del Cinema più riusciti di sempre. Fece scalpore, e lo capisco anche se non lo condivido, per l'attenzione benevolmente umana verso Arcovazzi, personaggio che, nella sua semplicità, esce indenne dal delirio fascista pur facendone parte a pieno titolo. In lui c'era milizia ma non malizia, umanamente va rispettato perché ligio a regole d'onore e d'educazione quanto ignorante sulle alternative alla sua fede. Bonafé questa cosa la capirà bene e sarà d'esempio.
Il Film è del 1961, non dimentichiamo il particolare, vederlo oggi non è come vederlo allora. Il nostro bel paese era ancora "fumante". Nonostante i fascisti fossero stati in buona parte riciclati in molti punti nevralgici del potere, nominarli come tali pubblicamente era inopportuno. Non tutti lo sanno, anch'io non ero ancora nato, ma ci si può un minimo informare (ora poi con internet è più semplice): tra il 1954-55 ci fu il governo di mario scelba, leggete il link è abbastanza esaustivo. Questa vergogna nazionale (per altri forse un mito) altro non fu che un fascista travestito da democristiano, che portò a tutti i posti di potere militare e d'ordine gente di estrema destra, e tutt'ora è così, o siete a conoscenza di qualche generale di esercito, polizia, carabinieri, guardia di finanza, forestale con idee progressiste? Non solo, l'anno prima di questo film, il 1960 sotto il governo tambroni (altro uomo-vergogna nazionale, guarda il caso, appoggiato dai missini), fu costellato da fatti gravissimi, ne elenco alcuni presi da wiki:
21 maggio 1960 Nel corso di un comizio del Pci, a Bologna, Giancarlo Pajetta viene interrotto da un commissario di Polizia che chiede di sciogliere la manifestazione per motivi di ordine pubblico: scoppiano disordini ed il governo ne esce indebolito e tra le polemiche.
15 giugno 1960 Il ministro dello Spettacolo, Umberto Tupini, annuncia che ci sarà drastica censura per tutti quei film con "soggetti scandalosi, negativi per la formazione della coscienza civile degli italiani". Sotto accusa c'è il film di Federico Fellini, "La dolce vita".
30 giugno 1960 Manifestazione della sinistra a Genova contro lo svolgimento del sesto congresso del MSI, poi non tenutosi; un gruppo di alcune migliaia di manifestanti, tra cui molti portuali, alla fine della manifestazione viene coinvolto in forti scontri con la polizia, che veranno decine di feriti da ambo le parti.
7 luglio 1960 Una manifestazione sindacale a Reggio Emilia finisce in tragedia quando la polizia e i carabinieri sparano sulla folla in rivolta, che si era impossessata di una camionetta: ben 7 morti e numerosi feriti. Alla camera riunita giunge la drammatica notizia, e dai banchi della sinistra si chiedono con forza le dimissioni del governo.
14 luglio 1960 Il presidente del Consiglio afferma alla Camera (prendendo spunto dalla visita di Togliatti a Mosca) che "questi incidenti sono frutto di un piano prestabilito dentro il Cremlino". Sostiene che dietro le rivolte ci sia la sinistra filo-sovietica.

Non si può ignorare il clima politico e sociale coevo quando si parla di un film del genere. Ripeto, non c'ero, ma informarsi non guasta. Quando penso che degli idioti danno retta ad un'idiota che hanno eletto il quale dice che l'italia attuale è frutto dei "comunisti" mi viene la bile: ma la gente ha un minimo di obiettività o si beve qualunque cazzata gli dicono?
Bisogna leggere, studiare, e se proprio la carta stampata è indigesta si possono sempre guardare ottimi film che fanno da spunto, come questo e tanti altri.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :