Il figlio dell’altra – Tu e l’altro

Creato il 27 marzo 2013 da Poison78 @poison78

USCITA CINEMA: 14/03/2013
GENERE: Drammatico
REGIA:  Lorraine Levy
SCENEGGIATURA: Noam Fitoussi, Lorraine Levy, Nathalie Saugeon
ATTORI: Jules Sitruk, Emmanuelle Devos, Areen Omari, Khalifa Natour, Pascal Elbé, Mahmud Shalaby, Marie Wisselmann
FOTOGRAFIA: Emmanuel Soyer
MONTAGGIO: Sylvie Gadmer
PRODUZIONE: Rapsodie Production, Cité Films, France 3 Cinéma
DISTRIBUZIONE: Teodora film
PAESE: Francia 2012
DURATA: 105 Min
FORMATO: Colore

 

Trama:

Durante la visita per il servizio di leva nell’esercito israeliano, Joseph scopre di non essere il figlio biologico dei suoi genitori, poiché appena nato è stato scambiato per errore con Yacine, palestinese dei territori occupati della Cisgiordania. La rivelazione getta lo scompiglio tra le due famiglie, costringendo ognuno a interrogarsi sulle rispettive identità e convinzioni, nonché sul senso dell’ostilità che continua a dividere i due popoli.

Commento:

Un dramma al confine, il limite che separa due famiglie divise dalla religione e da anni di rappresaglia ma unite dall’amore che inconsapevolmente provano per il figlio dell’altro. La regista francese di origine ebraica Lorraine Levy, ci trascina all’estremità dei territori della Cisgiordania presentandoci una storia ai limiti dei legami di sangue esponendo le ostilità israeliane e palestinese, privilegiando al conflitto armato il dramma umano di due famiglie. Due nuclei, due nazioni culturalmente agli opposti, un mondo che divide due famiglie. Un film umano anche troppo ottimista rispetto alla facilità con il quale sembra possibile superare la frontiera. La pellicole di Levy comunque funziona ed emoziona per questa crisi di identità dove emergono i veri valori della parentela. Perdere la propria fede, il proprio io, smarrire se stessi, morire e risorgere in una nuova vita da vivere al meglio nel rispetto dell’altro.  

Esposizione più umana che politica sostenuta da un cast eccellente. La storia sa trasmettere amore per la vita, con una rara sensibilità dove vengono a mancare in parte gli aspetti più storicamente complessi del conflitto sebbene non manchi comunque di essere un film educativo. Stabilisce il giusto peso delle differenze formative e dona una visione neutrale al rancore profondo tra due popoli.  Senza cadere nella retorica del siamo tutti uguali, conquista il modo in cui i protagonisti iniziano a condividere la propria vita. Un ritratto sensibile, un appello alla tolleranza per superare l’invalicabile confine delle differenze. Il troppo ottimismo ne rovina in parte il contenuto tuttavia è importante anche respirare aria positiva.

Pro.

  • Rara sensibilità.
  • Appello alla tolleranza.

Contro.

  • Positivo fino all’eccesso.


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