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Il Financial Fair Play porrà un freno al calciomercato?

Creato il 29 luglio 2012 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato


calciomercato Il Financial Fair Play porrà un freno al calciomercato?

Interessante post sul sito Bleacher Report, nel quale l’autore si chiede se in qualche modo l’introduzione del Financial Fair Play possa comportare una riduzione nei valori unitari delle transazioni del calciomercato.

La sua risposta è negativa.

Non solo perché, nonostante la sessione estiva 2012 ricada già fra i periodi di monitoraggio ai sensi della normativa, vi sono comportamenti assolutamente fuori controllo (su tutti, almeno fino ad ora, la campagna acquisti del Paris Saint Germain). Ma, soprattutto perché, a detta dell’autore, la conoscenza della normativa ha consentito alle squadre di identificare una serie di contromisure per limitare l’effettivo impatto del Financial Fair Play sulle loro politiche di espansione.

One area that warrants watching is the amortisation provision. Since the cost of a player is averaged evenly over the course of his entire contract for fair play purposes, longer deals would appear to benefit teams by keeping the average down.

Also, more players might get sold with time left on their contracts so teams are able to make some quick profit to help reach the fair play standards. As long as they meet the requirements on a yearly basis, they have nothing to worry about.

 Il punto “debole” messo in evidenza risiede, quindi, nelle regole sull’ammortamento del costo di acquisto dei giocatori che, essendo generalmente suddiviso lungo tutta la durata del contratto, consentono di contenere l’effetto economico dell’investimento fino ad 1/5 di quanto effettivamente speso. D’altra parte si osserva come i proventi derivanti dalla cessione dei calciatori in rosa rientrano a tutti gli effetti fra i “ricavi rilevanti” e quindi possono contribuire a migliorare il risultato di bilancio.

Quanto osservato, però, non è un vera novità “costruita” per aggirare le regole.

Oltretutto sarebbe discutibile ipotizzare di espungere dai ricavi e costi rilevanti quelli rivenienti dal calciomercato, perché di fatto il parco giocatori è forse la più importante componente dell’industria del calcio e non si capisce perché debba essere messa in discussione come elemento capace di produrre un effetto sul risultato di esercizio di un Club.

Sarebbe, piuttosto, opportuno intervenire su quelle che sono attualmente le due principali “distorsioni” del calciomercato e che si prestano a possibili alterazioni dei risultati di natura squisitamente contabile:


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